Il professor Grasso interviene nella polemica sollevata da un sindacalista contro il blog Fratello Illuminato

Dal professor Giovanni Grasso, profondo conoscitore della realtà che si vive ogni giorno all’interno dell’Ateneo senese e gestore del blog Ilsensodellamisura, riceviamo e volentieri pubblichiamo.
SIENA. “Scrivevo, in tempi non sospetti (3 marzo 2007), che contro l’indifferenza e l’ignavia è giunta l’ora della rottura anche nell’Università. Come diceva Leonardo Sciascia, «credo si possa usare il verbo rompere in tutta la sua violenza morale e metaforica. Rompere i compromessi e le compromissioni, i giochi delle parti, le mafie, gli intrallazzi, i silenzi, le omertà; rompere questa specie di patto tra la stupidità e la violenza che si viene manifestando nelle cose italiane; rompere l’equivalenza tra il potere, la scienza e la morte (…); rompere le uova nel paniere, se si vuol dirla con linguaggio e immagine più quotidiana, prima che ci preparino la letale frittata».
Ebbene, da qualche settimana “Fratello Illuminato” sembra che stia mettendo in pratica tutto ciò in maniera molto esplicita. Infatti, attacca i vertici dell’ateneo senese, da lui ritenuti «<incompetenti ed incapaci», considera gli organi di governo «supini e sdraiati davanti alla Fabbro» e definisce alcuni dirigenti sindacali «dissestatori», perché sarebbero tutti coinvolti nel «coprire le responsabilità» del dissesto dell’ateneo. Durissima la risposta di un esponente sindacale che parla di «atteggiamenti al pari della delinquenza mafiosa che tendono a delegittimare e sopratutto a destabilizzare l’ateneo» ed individua, come strumenti di diffamazione, «soprattutto social network e siti, con la tecnica del reiterare la menzogna, finché diventa una verità, proprio come fa la mafia.» Accuse così gravi andrebbero respinte al mittente non solo perché infondate ma soprattutto perché gli episodi denunciati da “Fratello Illuminato” a conti fatti risultano sì sbagliati, ma per difetto.
Vediamo perché. Nel luglio 2004 fu bandito dall’Università di Siena un concorso pubblico per la copertura di 2 posti di categoria C per l’area Biblioteche di Arezzo e Siena. Il 12 aprile 2005 furono approvati gli atti del concorso e la <graduatoria che risultò composta da 155 nominativi. Orbene non furono assunti solo i 2 bibliotecari previsti dal bando, <come denuncia “Fratello Illuminato”, bensì quasi tutti i componenti la graduatoria, se si considera che si fece scorrere la lista fino al 149° nominativo. Analogamente, nei concorsi banditi tutti il 20 maggio 2005 per la copertura di 1 (un solo) Giornalista, 1 Tecnico informatico, 1 Giardiniere, 1 Cameriere, 1 Tecnico per la comunicazione pubblica, si assunse dalle graduatorie senza informare il CdA ed in presenza di una quota di trasferimenti statali che non copriva più, da molto tempo, neppure le spese fisse per il personale. I responsabili sono tutti noti, compreso il sindacato, ed è difficile non scorgervi in questa storia, come dice Sciascia, «le mafie, gli intrallazzi, i silenzi, le omertà, il patto tra la stupidità e la violenza» che hanno portato alla distruzione di un Ateneo dal glorioso passato.