SIENA. Un gruppo di lavoratori Fruendo ha scritto al presidente del consiglio Conte e ai ministri Tria, Di Maio e Salvini.
“ll.mo Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,
Ill.mi Sig.ri Ministri Giovanni Tria, Luigi di Maio e Matteo Salvini,
siamo un gruppo di lavoratrici e lavoratori di Fruendo Srl (circa 1000 dipendenti distribuiti nelle sedi di Siena, Firenze, Mantova, Padova, Roma, Lecce ), newco nata a Gennaio 2014 in seguito all’esternalizzazione dal gruppo Banca MPS. L’operazione, ritenuta illegittima da ben due gradi di giudizio nei tribunali di Siena, Mantova, Roma, Lecce, attende adesso l’esito della Cassazione fissata per il 16 gennaio 2019. La stessa Cassazione si è già pronunciata negli anni passati su altre vertenze analoghe, “punendo” senza esitazione tutti quei Datori di Lavoro che hanno strumentalmente creato “INESISTENTI RAMI D’AZIENDA” allo scopo non di efficientare la gestione aziendale, ma di espellere dal perimetro aziendale i lavoratori come nel caso Banca MPS/FRUENDO.
Oggi ci rivolgiamo a Voi affinché possiate legiferare correttamente sull’utilizzo di tale strumento, in modo da tutelare i lavoratori di tante aziende. Vi chiediamo di porre fine all’oneroso contenzioso legale in atto da ben 5 anni, ed essendo lo Stato il principale azionista della Banca ci chiediamo perché continuare a sperperare i soldi dei cittadini con inutili spese legali. Oggi la Banca ha solo una soluzione, ovvero accogliere le richieste di reintegra, per eliminare anche tutte le future azioni risarcitorie.
Ha senso continuare a sperperare denaro pubblico per continuare a gonfiare parcelle legali?Per una causa persa in partenza da parte della Banca a causa di decisioni scellerate da parte di Manager, taluni inspiegabilmente ancora al loro posto (cfr Ilaria dalla Riva -Responsabile delle Risorse Umane).Vi erano nel 2013 diverse soluzioni da adottare, ma Banca MPS con l’aiuto di alcune sigle sindacali come FABI e CISL hanno preferito la più onerosa e penalizzante per i lavoratori.
Auspichiamo pertanto un Vostro intervento al fine di individuare sin da subito una soluzione condivisa ponendo la parola FINE a questa inutile battaglia legale.
Grazie per l’attenzione”.