SIENA. La questione degli abusi edilizi verificatisi, secondo le inchieste della Polizia Giudiziaria, nel Comune di Monteriggioni all’epoca in cui era sindaco Bruno Valentini, sta diventando sempre più complessa e spinosa, come è risultato anche nell’udienza del Tribunale del Riesame del 3 febbraio, nella quale sono stati presentati nuovi documenti da parte dei tecnici.
Il sindaco di Siena continua a dirsi tranquillo, affermando che tali vicende non coinvolgono la politica, ma la sua difesa è debolissima perché gli strumenti urbanistici di un Comune sono anche risultato di una decisione politica e comunque sono sottoposti alla vigilanza del potere politico, proprio per far sì che non vengano favoriti questo o quel costruttore che vorrebbero edificare in violazione dei vincoli paesaggistici. Se lui non era a conoscenza che 22 TU del Regolamento Urbanistico potevano essere irregolari, allora che ruolo avevano il sindaco e l’assessore all’Urbanistica: se non li avevano ispirati, li avevano almeno letti? Avevano capito che c’era qualcosa che non andava?
Ma i sigilli posti ai cantieri per la realizzazione di 23 appartamenti nella strada di Montarioso, proprio dietro il Seminario, e la misteriosa scomparsa di un documento importante come il Piano Strutturale che dovrebbe essere stato approvato dal Consiglio Comunale, così come il Regolamento Urbanistico e il Regolamento Edilizio, sono fatti gravissimi. Se non sono stati ancora approvati, come potevano essere realizzati? Se invece sono stati approvati, dovevano essere trasmessi alla Regione Toscana e allora perché non cercare lì la copia? La situazione è veramente troppo ingarbugliata ed è chiaro che non solo non sembra sia stata rispettata la legge, ma chi doveva sorvegliare non lo ha fatto, o lo ha fatto male, venendo meno ad un proprio preciso dovere. Le delibere sono firmate dal sindaco o dall’assessore all’Urbanistica, non solo da un funzionario!
Già ad ottobre in risposta ad un’interrogazione in Consiglio Comunale, il sindaco aveva proceduto con una discutibile risposta, accusando la stampa di strumentalizzazione e prevedendo un rapido sgonfiarsi della vicenda; oggi invece si complica sempre di più e la responsabilità di fronte ad una città come Siena imporrebbe al sindaco un atteggiamento molto diverso, ispirato alla trasparenza e a fugare ogni dubbio sul rispetto di leggi e regolamenti.
Ernesto Campanini, capogruppo consiliare “Sinistra per Siena, RC, SsM”
Circolo Città Domani