Lettera aperta di Mario Ascheri alla Società di Pie Disposizioni
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera che il professor Mario Ascheri ha inviato alla Società Pie Disposizioni, al Commissario Laudanna, alla Soprintendente ai beni ambientali di Siena e all’associazione Italia Nostra.
“Caro Presidente,
la previsione di edificazioni molto ravvicinate a Palazzo Diavoli, monumento importante per la singolarità e la posizione, mi obbliga a un intervento non solo come cultore di storia senese, ma anche come curatore della collana dei ‘Documenti di storia’ nella quale ho avuto il piacere di inserire il libro in materia dell’arch. Scarpini (peraltro giustamente presentato a Palazzo pubblico una decina d’anni fa)) che esonera da qui richiamare dati storici.
Con la presente sono piuttosto a richiederLe, sostenuto da tanti cittadini cui ha già dato voce la sezione senese di Italia Nostra, di voler avviare una seria riconsiderazione dell’ipotesi costruttiva.
Non posso pensare che non sia possibile trovare con il Comune una soluzione che concili le necessità edificative della Società (in altra area disponibile) con l’interesse alla tutela e alla più larga fruibilità del contesto in cui si colloca il Palazzo con l’importante cappella annessa. Se non sbaglio, il Comune stesso aveva addirittura previsto pochi anni fa un camminamento pubblico che dall’area dell’ingresso Novartis conduceva con un avvicinamento progressivo al Palazzo, che veniva così discoperto poco a poco manifestando infine tutta la sua purezza architettonica, peraltro già fatta apprezzare da un servizio di Canale 3 Toscana.
L’area, già urbanisticamente critica, si avviava in quel modo a un riordinamento mediante la valorizzazione del Palazzo e della cappella, di cui si poteva così prospettare un recupero sempre più urgente.
Ebbene, la città di Siena famoso sito Unesco (in cerca peraltro di ulteriori riconoscimenti) non può ignorare il vulnus profondo che si aprirebbe con i lavori previsti proprio per i molti visitatori che vi accedono dal nord, percorrendo la ben pubblicizzata strada Francigena!
Direi anche di più, visto che il progettato museo della città al Santa Maria della Scala non ha mai assunto concretezza salvo primi lavori di cui si parla ma stranamente sempre in attesa di presentazione al pubblico. Perché non prevedere proprio nell’area ortiva con i due casotti già abbattuti un’area espositiva per introdurre i visitatori alla storia e alle meraviglie della città (a parte i primi servizi essenziali)? Il problema del parcheggio può essere studiato prevedendo un piano di servizi sotterranei, lungo il muraglione del camminamento già previsto, ad esempio.
Quel che conta è che venga effettuato – non è già stato fatto? – una seria indagine degli strati soprastanti i cunicoli antichi sotterranei collegati ai bottini già debitamente illustrati dal servizio di Canale 3 che, naturalmente, non possono correre il rischio di interventi privi di adeguate conoscenze preventive.
Una Società dalla storia così densa come quella da Lei presieduta non può essere insensibile a un’ipotesi di utilizzo alternativo dell’area in questione.
Cordialmente,
Mario Ascheri”