SIENA. Buon pomeriggio,
sento pressante il desiderio di fare seguito alla mia ultima mail con la quale ho manifestato il mio appezzamento per la presa di posizione del Comitato circa alcuni aspetti correlati al drappellone dipinto da Emma Sergeant.
Oggi mi sento in dovere di rappresentare a quello stesso Comitato, formato da contradaioli di accesa passione, altre considerazioni che – a mio modesto avviso – non possono e non debbono passare inosservate.
Al di là dell’esito della carriera di ieri, che ha potuto rendere felici i vincitori ed amareggiati gli sconfitti o – come si dice – i ripurgati, credo che questa città abbia offerto e consegnato alla storia, per una serie di motivazioni che non sto qui ad elencare, una delle più brutte ed indecorose pagine del nostro Palio e delle secolari tradizioni cui ciascuno di noi è fortemente legato, motivazioni che dovrebbero costringere – oggi più che mai – a profonde riflessioni sull’intera Festa e sui suoi principali attori, soprattutto da parte di chi ricopre attualmente ruoli importanti in varie istituzioni, che sovrintendono a certe dinamiche gestionali ed operative, onde evitare che il tutto si trasformi in una inevitabile sagra paesana.
Per questo motivo anche il Comitato, oltre a quanto scritto in questi giorni sull’opera di Sergeant, dovrebbe farsi sentire con la determinazione che impone il proprio ruolo di salvaguardia del Palio, affinché nelle singole Contrade si ritorni a parlare ed esaltare quei valori che abbiamo ereditato e di cui spesso andiamo orgogliosi, ma che purtroppo sembrano sempre più sfuggire di mano.
Ed in questo Palio del 2 luglio 2022, da molti definito della rinascita, di temi da approfondire ce ne sono davvero tanti e sarebbe bene che non fossero trascurati o lasciati cadere – come avviene di solito dopo ogni carriera – nel più completo dimenticatoio.
Grazie per l’attenzione e cordialità.
Paolo Piochi