SIENA. L’idea di “sfruttare” l’Expo milanese, che nulla ha a che vedere con Siena, per interesse personale o per autoincensarsi, più che per promuovere il nostro territorio, è un’idea vecchia, figlia della mentalità del Sistema Siena. Boutade di questo tipo servono solo a distogliere l’attenzione dai veri problemi della Città (dall’occupazione, alle crisi aziendali, ai problemi del Monte dei Paschi, alla sicurezza e vivibilità urbana, dalla sosta al caro tasse e chi più ne ha, più ne metta in una Città che sta letteralmente cadendo a pezzi), quei problemi che la Giunta Valentini ed il PD hanno dimostrato ad essere incapaci ad affrontare e risolvere.
Nel 2009, in piena epopea mussariana, arrivò in pompa magna, al Santa Maria della Scala, ospite della Fondazione Qualivita, Massimo D’Alema, accolto dal parterre de rois del Groviglio Armonioso. Dopo di che ci sono state le proposte del Ceccuzzi e quelle di Barzanti e del Valentini: la musica pare che non cambi, anche se sono cambiati i suonatori.
A chi vuole associare il Palio all’Expo, rispondo dicendo che è assurdo associarne il nome ad un’esposizione commerciale dell’agro alimentare. Stravolgere le nostre tradizioni e perdere l’occasione di dedicare il Palio all’anniversario della Maestà di Simone Martini (terminata nel 1315) o della morte del Conte Guido Chigi Saracini (deceduto nel 1965) è un’assurdità inconcepibile, che può far comodo solo a chi, come il Sindaco Valentini, dall’alto della sua autoreferenzialità, ama incensarsi e sentirsi bravo, bello ed importante.
Mi auguro che i Senesi facciano sentire alla Giunta la propria voce contraria all’ennesimo scempio perpetrato alla Città di Siena, alla sua storia ed alla sua tradizione.
Francesco Giusti, cittadino senese