Le perplessità del sindacato per le ricadute sui lavoratori
FIRENZE. Dal 10 aprile scorso, dopo mesi di rinvii, Poste Italiane ha deciso unilateralmente di trasferire il servizio inesitate dalla divisione PCL a quella MP, ovvero il ritorno e la consegna degli oggetti inesitati (ovvero tutta la corrispondenza non consegnata: pacchi, fermoposta pacchi, raccomandate ecc) presso gli Uffici Postali. Tutto questo senza un piano preciso per gestire il servizio e soprattutto le ricadute dirette sul personale coinvolto. Insomma, anche stavolta, come spesso accade Poste Italiane attua un processo di riorganizzazione che prevede ricadute per i lavoratori e per il servizio reso ai cittadini, senza un coinvolgimento diretto delle OO.SS e scavalcando ogni minima regola di confronto.
Ad oggi infatti non sappiamo realmente quante unità erano applicate al servizio inesitate in PCL, quale sia il carico di lavoro trasferito agli Uffici Postali che andrà a peggiorare ulteriormente una situazione già precaria e di sofferenza. Ad oggi addirittura, non abbiamo avuto neanche un’informativa ufficiale su quali siano gli uffici postali coinvolti dalla riorganizzazione e su come si intenda procedere logisticamente a far pervenire gli oggetti inesitati agli Uffici Postali. Non abbiamo avuto nessuna informazione nemmeno su quanti colleghi rimarranno a svolgere la loro mansione in PCL e se c’è una disponibilità aziendale ad effettuare un processo di “sportellizzazioni” per sopperire il potenziamento del servizio. A tutto questo aggiungiamo anche il fatto che ad oggi non tutto il personale degli uffici postali è stato adeguatamente formato per gestire un servizio così delicato, con responsabilità dirette per chi l’effettua e senza creare uno spazio adeguato all’interno degli Uffici Postali.
Abbiamo inoltre anche serie perplessità sul fatto che questa operazione possa portare un miglioramento del servizio ai cittadini che, di fatto, comporta un ritardo da 24 fino a 48 ore (su Arezzo e Prato dove è già stata attuata la riorganizzazione del recapito a giorni alterni) nella consegna degli oggetti inesitati ai destinatari.
Contro un’azienda arrogante e poco incline alla trattativa, la Uilposte Toscana ha deciso di aprire un formale conflitto di lavoro su tutti gli ambiti aziendali regionali per approfondire le ricadute sui lavoratori. Non è accettabile che non ci sia un confronto serio e puntuale su un tema così delicato che va a toccare la vita dei lavoratori e dei cittadini.