Dati incoraggianti dal settore ma "purtroppo ci preme evidenziare come nessuno abbia accennato"qualità di vita e delle condizioni dei lavoratori del settore
VALDELSA. Nei mesi scorsi abbiamo letto e sentito diverse dichiarazioni di politici, istituzioni ed associazioni di categoria in merito ai numeri del turismo nel 2017 in provincia di Siena.
Anche noi siamo convinti che i dati siano incoraggianti, ma purtroppo ci preme evidenziare come nessuno abbia accennato alla qualità di vita e delle condizioni dei lavoratori del settore.
In questo senso, con l’avvio della nuova stagione turistica, nella Valdelsa senese si segnalano degli arretramenti.
Innanzitutto dai contratti stagionali che di solito andavano dal 1° marzo al 30 ottobre siamo passati ai contratti a chiamata. Inoltre sempre di più nei nostri uffici si recano lavoratori ai quali non viene applicato il CCNL del turismo firmato dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, bensì contratti “pirata” che mensilmente nella busta paga portano a circa 160 euro in meno e per l’intera stagione, come retribuzione, a circa 1.120 euro in meno, incidendo anche sui ratei di tredicesima e quattordicesima, oltre ad una maggiore penalizzazione sul calcolo della Naspi; questi contratti non peggiorano solo la condizione economica del lavoratore, ma anche quella normativa, dalle ferie ai permessi fino alla malattia.
Meglio non va nemmeno all’indotto del turismo. Fino a qualche anno fa le pulizie delle attività ricettive venivano svolte da lavoratori assunti direttamente dalle aziende titolari della struttura; messi in soffitta i voucher utilizzati impropriamente, si è passati invece alla “moda di appaltare” l’attività a soggetti esterni. Nella Valdelsa senese siamo alle pulizie a cottimo: 20 minuti per una camera singola, 30 minuti per una matrimoniale, con aziende che applicano contratti non in regola, non pagano gli istituti contrattuali previsti e vengono meno al pagamento dei fondi sanitari previsti dal CCNL.
É inutile fare statistiche di presenze e permanenze quando le parole d’ordine che contraddistinguono il settore sono ancora precarietà e stagionalità. Contratti pirata e cottimo, oltre ad incidere negativamente sui lavoratori, creano un dumping economico anche agli operatori che provano a stare sul mercato in modo corretto. Da parte delle imprese va ripensato il ricorso all’appalto di servizio come metodo per abbassare il costo del lavoro, perché pregiudica il mantenimento degli standard qualitativi ottimali offerti.
Ci auguriamo insomma che oltre alle belle statistiche si entri nel merito delle condizioni di lavoro del personale del settore.
Mariano Di Gioia, Filcams Cgil Val d’Elsa Senese