SIENA. Con il DM 92/2019 dello scorso 8 febbraio il MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) ha dato il via al tanto atteso IV ciclo del TFA sostegno, il corso che permette agli insegnanti di specializzarsi sul sostegno. Per accedere al corso occorre essere in possesso di specifici requisiti culturali e superare una prova di accesso, predisposta da ciascuna università, che si articolerà in un test preliminare, una o più prove scritte ovvero pratiche e una prova orale.
Venerdì 1 marzo la FLC-CGIL organizza un’assemblea presso l’Aula Magna dell’Istituto Bandini di Siena, dalle ore 16.30 alle ore 18.30, per illustrare a chi è interessato i due decreti ministeriali sul TFA sostegno in cui vengono specificati i requisiti di accesso, modalità di svolgimento delle prove preselettive e il numero di posti messi a bando negli Atenei della regione Toscana. Nell’occasione “Proteo Fare Sapere Siena”, l’associazione in convenzione con l’organizzazione sindacale, presenterà la proposta di formazione in vista delle prove preselettive che si terranno il 28 e 29 marzo.
“Lo scorso 21 febbraio il Ministro Bussetti ha rilanciato il piano che prevede di specializzare 40.000 docenti in 3 anni e ha rivendicato una ‘visione di lungo periodo’ su questo tema – spiega la FLC CGIL – ma in realtà, già nel corrente anno scolastico, abbiamo avuto oltre 50.000 cattedre di sostegno assegnate a supplenti perlopiù privi del titolo di specializzazione. Quindi, i 14.224 posti attivati quest’anno sono una misura insufficiente a fronteggiare la domanda di insegnanti specializzati delle scuole italiane. Nell’ambito del sostegno un insegnante su tre è precario: il vero cambiamento sarebbe stabilizzare i 41.000 posti attribuiti in deroga e garantire l’accesso al TFA ai tanti docenti precari che da anni lavorano in questo settore con gli incarichi al 30 giugno”.
La FLC-CGIL, inoltre, insieme ad ADi, l’Associazione Docenti e Dirigenti scolastici italiani, e a Link, l’associazione nazionale degli studenti universitari, ha lanciato una petizione rivolta al MIUR, alla CRUI, al mondo accademico, alla scuola, alle famiglie e alle associazioni dei genitori di studenti con disabilità, “affinché si abbassino i costi del TFA dando la possibilità di accesso alla specializzazione senza che questo divenga un modo per speculare sulla pelle di precari, studenti e alunni”. “Già nei precedenti cicli del TFA i costi dei corsi – sottolinea il sindacato – hanno toccato e superato la soglia dei 3.500 euro: cifre troppo alte, che hanno spinto tanti studenti e precari a rinunciare alla formazione specialistica. Questa è una condizione inaccettabile, in quanto l’offerta formativa degli atenei deve essere garantita dallo Stato e dalla fiscalità generale. Un Paese che non investe in formazione e scarica su studenti e precari l’intero costo dei percorsi formativi che vogliono intraprendere è un Paese ingiusto, che opera una selezione sulla base delle condizioni economiche ed ostacola la crescita culturale e le possibilità di lavoro delle nuove generazioni”. La petizione è on line su https://www.change.org/p/ministero-dell-istruzione-dell-università-e-della-ricerca-abbassiamo-i-costi-del-tfa-di-sostegno.