SIENA. Purtroppo le preoccupazioni già espresse e ribadite da Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS rispetto alle garanzie per la tutela dei posti di lavoro nell’ambito dell’appalto del Santa Maria della Scala sono state riconfermate nell’ulteriore incontro tenuto con Intrepido Servizi s.r.l.
Infatti non è stato possibile raggiungere un accordo per il passaggio del personale addetto nei servizi oggetto di gara.
Una trattativa nata male, con un appalto costruito sul massimo ribasso, un’azienda che si è posta sul tavolo della trattativa in maniera strumentale ai fini della sua organizzazione aziendale già esistente. Tutte queste condizioni non potevano che portare ad un mancato accordo.
La tutela del livello occupazionale non deve voler dire solamente riconfermare il numero degli addetti, alle condizioni dettate da Intrepido con contratti individuali con poche ore settimanali (prima mediamente 36 ore settimanali, ora sono proposte 15), ma tutelare e salvaguardare tutte le condizioni contrattuali attuali. Specifichiamo che le ore messe a disposizione per i servizi previsti dal capitolato sono più che sufficienti per garantire la salvaguardia del monte ore individuale di ogni dipendente addetto in quei servizi.
Vogliamo chiedere con forza all’Amministrazione comunale se è questa la tutela del posto di lavoro e della dignità e professionalità dei lavoratori coinvolti. Se non sono queste le condizioni che ledono il primario interesse pubblico alla salvaguardia dell’occupazione, quali sono? Le vorremmo sapere.
Le organizzazioni sindacali attendono di essere ricevuti con urgenza dal sindaco del Comune di Siena prima di ogni decisione in merito alla definitiva efficacia dell’aggiudicazione dell’appalto.
FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS