SIENA. Anche quest’anno è arrivato il momento delle valutazioni ed il diktat è quello dello scorso anno: rispettare una curva gaussiana che preveda già a priori una percentuale di “inadeguati” ed una buona fetta di “parzialmente adeguati”, preordinando già il risultato finale. Le Lavoratrici ed i Lavoratori di questa Azienda sono già molto preoccupati per i noti avvenimenti: le conseguenze delle vicende giudiziarie, economiche, societarie e contrattuali della Banca, nonché la vertenza relativa al rinnovo del Ccnl, per chi vive del proprio lavoro e ci mantiene la famiglia, sono al centro della vita quotidiana.
Non passa giorno che l’incertezza e la preoccupazione per il futuro, che le persone provano, non vengano denunciate al e dal Sindacato.
Oltre a quanto sopra esposto, ed oltre alle oramai non più tollerabili pressioni commerciali, si aggiunge anche un sistema valutativo sibillino e dannoso che
molto spesso “ti dice” che sei “parzialmente adeguato”; un giudizio che non stimola, anzi deprime e demotiva.
L’angoscia che provoca questo tipo di sistema valutativo, e l’utilizzo di questo giudizio in particolare, toccano profondamente i Colleghi, che non solo si
vedono umiliati ma si interrogano anche sulle conseguenze per il futuro di un giudizio così ambiguo; anche coloro che quei giudizi li devono dare si sentono
in difetto, perché devono esercitarsi nel cercare di affibbiare per forza questo “equivoco appellativo” a qualche Collega; per forza, perché se qualcuno prova
a “disubbidire” agli “ordini” ecco che subito arriva il richiamo forte e chiaro da parte del DTM e del GRU di turno, che a loro volta, se non rispettano le volontà dei “capi”, vengono ripresi, e così via in un processo continuo di “scarica barile” di responsabilità a pioggia su chi “sta sotto” nella scala gerarchica.
Forse perché l’esempio che proviene dall’apice della piramide, da cui le decisioni hanno origine, non è propriamente un modello di comportamento corretto e trasparente.
È proprio sicura, la Dirigenza, che sia il momento di reiterare questo sistema di valutazione ambiguo e dannoso, anche considerando che non sono stati messi
in atto opportuni interventi formativi tali da implementare le competenze e valorizzare le professionalità?È sicura, la Dirigenza, che la vita delle persone, che in questi ultimi anni hanno lavorato con forti decurtazioni dello stipendio, senza guardare l’orologio, senza lesinarsi nei confronti della clientela, sia da mortificare ulteriormente? Quali risultati si augura di conseguire, la Dirigenza, attuando queste politiche? È sicura, la Dirigenza, che dopo la distribuzione di pochi soldi a poche persone e in modo arbitrario, ci sia anche bisogno della curva gaussiana?
Forse sarebbe ora che la Dirigenza, riconoscendo i propri errori ed i danni perpetrati contro le Lavoratrici ed i Lavoratori e quindi in ultima analisi contro
l’Azienda, correggesse le disposizioni date. Un radicale cambio di rotta su questo sistema valutativo potrebbe migliorare il clima aziendale, sosterrebbe il senso di appartenenza che tutti i Dipendenti hanno verso questa Azienda ed aiuterebbe ad affrontare la complessità della situazione.
Sarebbe, inoltre, la dimostrazione che finalmente la Dirigenza ha capito che l’unico modo per fare qualcosa di utile per il futuro della Banca è coinvolgere le
Lavoratrici e i Lavoratori ed i loro Rappresentanti nei processi aziendali, e sarebbe anche un primo passo verso la volontà di rispettare gli impegni presi
nell’Accordo Quadro del 7 agosto 2014, al fine di arrivare ad una nuova contrattazione aziendale attraverso un percorso di confronto.
Ribadiamo già da adesso che, nel caso in cui l’Azienda persista nella scelta unilaterale di scavalcare la contrattazione e prendere decisioni discrezionali, tra
l’altro non efficaci, i Colleghi hanno la possibilità, prevista dal CCNL, di presentare ricorso avverso alla valutazione e che qualora optassero per questa
scelta, avranno il pieno sostegno ed assistenza delle Organizzazioni Sindacali, così come già accaduto l’anno precedente.
LE SEGRETERIE