Già 12mila edicole su 40mila hanno chiuso per sempre
SIENA. Il Sinagi, sindacato dei giornalai, ha dichiarato lo stato di agitazione della categoria decidendo anche un pacchetto di 8 giornate di chiusura, la prima delle quali è stabilita per lunedì 1° dicembre dalle ore 8 del mattino a fine giornata.
In provincia di Siena saranno interessate dallo sciopero circa 220 edicole, di cui 50 solo nel Comune di Siena.
“Il Governo Letta – spiega il responsabile provinciale – aveva presentato un disegno di legge collegato alla legge di stabilità del 2013, DDL faticosamente raggiunto dopo mesi di discussioni a tutti i livelli. L’attuale Governo non ha ancora inteso mantenere gli impegni che il precedente aveva assunto, nel riconfermare la validità delle norme contenute nel decreto legislativo 170/2001. Non ci si lamenti se poi i cittadini e le loro Organizzazioni vedono la politica come luoghi lontani dalla realtà e se ne allontanano come è successo alle recenti elezioni regionali…”.
“Quando si parla di liberalizzazione della rete di vendita senza alcuna regola o limitazioni, mantenendo però l’obbligo della parità di trattamento, – spiega Dino Buzzegoli – si delinea con chiarezza la volontà politica di annientare un’intera categoria, di promuovere il fallimento di migliaia di micro aziende e di mandare sul lastrico un numero ancora più elevato di famiglie, oltre a ridurre la funzione dei giornali quotidiani e periodici da strumento di informazione pluralista, e quindi un “bene comune”, a mero prodotto commerciale. Va da sé che un’eventuale liberalizzazione della rete di vendita metterà immediatamente in discussione l’attuale obbligo di parità di trattamento per tutte le testate quotidiane e periodiche”.
Inoltre – prosegue Buzzegoli – si sono già avviate le procedure per trasmettere una segnalazione/denuncia alla Comunità Europea affinché venga accertato se il finanziamento pubblico erogato agli editori di quotidiani e periodici sia in linea con le normative europee, oppure se trattasi, di fatto, di un aiuto di Stato, a fondo perduto, al singolo editore. Anche in questa occasione, siamo costretti a denunciare la totale indisponibilità da parte della Federazione Editori a rinnovare un accordo nazionale scaduto da ormai 5 anni. A nulla è valso avanzare proposte, richiedere ripetutamente incontri, offrire disponibilità per ridisegnare un contratto totalmente diverso e al passo con i tempi rispetto a quello scaduto da 5 anni. Da parte editoriale il nulla, silenzio assoluto, intanto quasi dodicimila edicole su quarantamila hanno chiuso per sempre e, nonostante le denunce continue, nel totale disinteresse di tutti”.
“Questa è la strada che la categoria è costretta a percorrere di fronte alla evidente volontà del Governo e del mondo editoriale di cancellarla completamente” – conclude il Sinagi provinciale – Invitiamo i giornalisti, le redazioni e i direttori a riflettere non solo sul ruolo della stampa di informare, ma sul senso della democrazia dell’informazione e di come senza le edicole, anche la loro funzione verrebbe cancellata del tutto, lasciando l’informazione scritta nelle mani di pochi potenti”.