RADICONDOLI. La Filcams Cgil ha proclamato un primo pacchetto di ore di sciopero, dalle ore 22 del 18 giugno alle ore 21:59 del 19 giugno, dei lavoratori della portineria di Sesta Lab a Radicondoli, già da un mese in stato di agitazione, con la richiesta dell’apertura urgente di un tavolo istituzionale presso l’Unità di Crisi della Regione Toscana.
“La portineria di Sesta Lab a Radicondoli, laboratorio di Co.Svi.G. Scrl, Consorzio per lo sviluppo delle Aree Geotermiche, era stata assegnata per otto anni ad un appaltatore che applicava il CCNL Multiservizi – spiega l’organizzazione sindacale -, dopo la scadenza il committente aveva indetto una gara che era stata vinta dall’azienda Cemir Security, il cui Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di applicazione è il Safi, di cui la Filcams Cgil non è firmataria, tanto è vero che riscontrammo subito nelle nuove buste paga delle lavoratrici e dei lavoratori delle notevoli differenze retributive: stesso lavoro ma salario più basso”.
“Successivamente Sesta Lab ci ha comunicato la volontà di indire una gara per appaltare la portineria in via transitoria, prima di quella definitiva che avrebbe dovuto assegnare il lavoro per nove anni – prosegue la Filcams Cgil -, che affidava il servizio per nove mesi, poi prorogato inizialmente per altri due, infine per altri cinque. L’appalto in via transitoria è stato vinto dal Corpo Vigili Giurati che applica il CCNL Vigilanza privata e servizi di sicurezza, ma con differenze retributive tra il personale a tempo indeterminato e quello a tempo determinato, che stanno creando malumori nell’ambiente lavorativo e notevoli tensioni tra i dipendenti. Tra l’altro il personale a tempo determinato era già in forza in portineria nell’appalto precedente, da qui anche la frustrazione di chi, invece di essere stabilizzato vista a breve l’assegnazione per nove anni dell’appalto, si vede costretto ad un odioso precariato”.
“Inoltre, considerato che i dipendenti, per la maggior parte donne, prestano servizio in solitudine, anche di notte, in una zona distante dai centri urbani e da qualsiasi servizio – aggiunge l’organizzazione sindacale -, rileviamo un problema legato alla sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro che può essere superato solo inserendo il secondo operatore”.
“Per tutte queste motivazioni riteniamo urgente la convocazione di un tavolo regionale per tutelare la dignità di chi lavora – conclude la Filcams Cgil -, un dovere tanto più da parte di un committente pubblico, ovvero gli Enti Locali delle Aree Geotermiche, tradizionale ed amiatina, e la Regione Toscana, soggetti pubblici che detengono interamente il capitale della società consortile Cosvig!”.