Contestate le modifiche apportate per lo svolgimento delle attività di polizia idraulica, polizia delle acque, e servizio di piena
FIRENZE. Dalla RSU dipendenti Regione Toscana riceviamo e pubblichiamo.
“Il 24 maggio, presso la sede di palazzo Strozzi Sacrati in Firenze, si è tenuto l’incontro indetto dall’Amministrazione per illustrare l’argomento, oggetto di informativa sindacale: “Regolamento per lo svolgimento delle attività di polizia idraulica, polizia delle acque e servizio di piena, in attuazione dell’articolo 5 della legge regionale 28 dicembre 2015 n. 80 (Norme in materia di difesa del suolo, tutela delle risorse idrica e tutela della costa e degli abitati costieri)”
Alla riunione erano presenti, per l’Amministrazione: la responsabile del Settore Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane dottoressa Volterrani, il direttore della Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile ingegner Massini oltre alla responsabile della propria segreteria ingegner Morandi; non era presente alcun rappresentante della Giunta.
La RSU ha stigmatizzato il comportamento dell’Amministrazione che, dopo aver illustrato per bocca dell’assessore Bugli lo scorso 5 febbraio il frutto di un lavoro di tavoli tecnici congiunti durato oltre un anno, ha apportato profonde modifiche ad un testo condiviso senza risottoporlo ai medesimi tavoli tecnici.
L’ing. Massini, nonostante l’evidenza che risulta dal confronto materiale tra i due testi, ha negato modifiche sostanziali e ha qualificato le variazioni apportate come un mero restyling tecnico giuridico/legislativo che dunque non giustificava alcuna nuova fase di condivisione.
Entrando nel merito, la RSU ha contestato lo svuotamento di contenuti essenziali quali lo svolgimento dell’attività di polizia giudiziaria, i tronchi di custodia e ogni altro riferimento al regolamento statale R.D. 2669/37 al punto di dubitare sulla totale disapplicazione di quest’ultimo, mentre l’Amministrazione ha asserito che il regolamento in questione è destinato a attualizzare i contenuti di questa norma ormai risalente, che rimarrà alla stregua di norma di princìpi, mentre lo strumento giuridico operativo sarà appunto il nuovo regolamento il quale troverà il necessario complemento, auspicabilmente entro il prossimo mese di settembre, con l’approvazione in Giunta dei “quaderni di presidio” ivi delineati, per la cui stesura l’ing. Massini auspica la fattiva collaborazione dei colleghi dei Geni Civili.
La RSU ha fatto altresì notare che in questa delicata materia, che coinvolge la sicurezza del territorio e la conseguente responsabilità degli addetti ai lavori, è quanto mai essenziale che vi sia chiarezza di funzioni e mansioni in capo ai singoli operatori, onde evitare il ripetersi degli incresciosi scaricabarile tra colleghi avvenuti ad esempio in occasione delle inchieste giudiziarie subìte all’indomani degli eventi alluvionali del 1992. L’ing. Massini al proposito ha assicurato che, attraverso i piani di lavoro individuali ed il riferimento di questi alle attività previste nei quaderni di presidio, ciascun dipendente avrà la chiarezza di compiti che si richiede.
La riunione si è conclusa con una sostanziale rottura e con l’esternazione dell’insoddisfazione della RSU, preoccupata per l’atteggiamento dell’Amministrazione, che si è mostrata irremovibile nella sua decisione di sottoporre direttamente all’approvazione della Giunta il documento in questione.
Su specifica domanda della RSU, l’ing. Massini ha infine palesato la posizione dell’Amministrazione su una questione ove finora l’orientamento non era univoco. Egli ha infatti confermato che al momento la materia degli accertamenti delle violazioni è tuttora regolata dal R.D. 2669/37, specificando però, a sorpresa, che tale norma (a suo dire) non attribuirebbe ai cosiddetti ufficiali e sorveglianti idraulici alcuna funzione di polizia giudiziaria. A conferma di ciò ha evidenziato che tale funzione non è stata formalmente riconosciuta a nessuno dei dipendenti della sua Direzione”.