FIRENZE. Si è svolto oggi (8 giugno) l’incontro, promosso da Enrico Rossi e le organizzazioni del credito e confederali CGIL CISL UIL sulla delicata fase di riorganizzazione del sistema bancario che vede la Toscana insieme al Veneto come regione maggiormente coinvolta nel riassetto del sistema. Il sindacato ha espresso le proprie preoccupazioni per le vicende più complesse aperte a livello nazionale che coinvolgono la Toscana a partire dalle 4 banche in vendita tra cui Etruria ( 1.600 dipendenti) sulle quali le manifestazioni di interesse giunte sono esclusivamente da parte di “private equity” che non hanno al centro della propria missione ne’ la necessaria tutela del lavoro, tantomeno l’ancoraggio ai sistemi economici locali. Non sono tranquillizzanti i “boatos” relativi al numero degli esuberi che potrebbero determinarsi, così come poco tranquillizzanti sono le dichiarazioni del presidente di Quaestio Sgr, braccio operativo del Fondo di salvataggio Atlante, relativo alla salvata e controllata BpVi. Sono anche le indiscrezioni relative alla sua riorganizzazione che hanno portato i lavoratori toscani a scendere ieri in piazza a Prato.
Destano preoccupazione situazioni di istituti locali che in alcune province rappresentano il 50% di raccolta e impieghi in grave sofferenza e nella necessità di operare ricapitalizzazioni pesantissime o che hanno già proposto riduzioni di organici come alla Cassa di Volterra.
A questo vanno aggiunti i piani industriali presentati dai grandi gruppi nazionali che nei prossimi mesi evolveranno verso nuovi tagli o esternalizzazioni che il sindacato chiede vengano gestiti col tradizionale confronto tra le parti e la riorganizzazione del sistema BCC in corso.
Resta in campo, in attesa dell’intervento di Atlante, il tema dei crediti deteriorati che se non risolto non consentirà una definitiva messa in sicurezza del sistema.
Alla Regione è stato chiesto l’istituzione di un tavolo permanente sul settore aperto anche ad ABI, Bankitalia, GdF, Anci, per monitorare il settore in tutti i suoi aspetti, compreso il perdurare della contrazione del credito al sistema economico, l’attivazione del confronto sui singoli punti di crisi, la richiesta da avanzare al Governo di aprire un tavolo “politico” sul settore ad oggi inesistente. La richiesta è stata accolta e sarà regolata da un apposito protocollo. Tutto ciò a partire da una regione che ha visto contrarsi da 31.000 a 24.000 i dipendenti dal 2008 e del 17% il credito al sistema produttivo negli ultimi 5 anni passando dai 65 miliardi erogati nel 2011 ai 53,4 del 2015. Prioritario per le organizzazioni dei lavoratori inoltre , è la ricostruzione di un rapporto fiduciario con i risparmiatori e i cittadini per i quali vanno garantite le più ampie salvaguardie evidenziando tuttavia la differenza di ruolo e responsabilità tra bancario e banchiere.
Fisac Cgil Toscana
CGIL Toscana