Usb: "Mancano le certezze per finanziare il bilancio"
SIENA. Si procede a fari spenti, nelle prossime settimane le Province toscane, ad esclusione di Livorno e dell’area Metropolitana di Firenze, dichiareranno il dissesto di bilancio. Non vi è un progetto né sulle funzioni in delega, che pare torneranno alla Regione Toscana, né sulle “funzioni fondamentali”, diciamo meglio, residuali che rimarranno alle ex. Province. Manca non solo un disegno organico, laddove possono esserci delle idee, che sembrano praticabili, mancano le risorse.
Siamo sotto elezioni e tutto è ovattato, pare che i problemi d’un tratto si siano volatilizzati, dopo il 31 di maggio torneranno a galla come per magia e dal prossimo autunno fino alla fine dell’anno si apriranno nuovi scenari e le ipotesi più disparate torneranno a farsi sentire.
La Regione Toscana è vero ha fatto, prima fra tutte le Regioni, una Legge di riordino delle funzioni, ma purtroppo mancano le certezze difinanziare la copertura di bilancio e perciò lo scenario che riguarda funzioni, servizi, professionalità e posti di lavoro resta tutto un’incognita.
La Provincia di Siena ha assunto una posizione davvero singolare, le risorse non ci sono, la certezza è il dissesto di bilancio, ma non intende ridurre il personale, anzi dichiara che è sotto organico per svolgere le cosiddette funzioni fondamentali – programmazione provinciale della rete scolastica, costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente , pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale etc. -.
Nel frattempo le 17 Società partecipate dall’Ente sono ancora tutte li, ed anzi sembra che niente sia cambiato anche dopo l’approvazione della Legge 190 del 23/12/2014 ( Legge di Stabilità del 2015), che per i bilanci delle Province italiane significa ulteriori tagli di 1 miliardo di euro per il 2015, 2 miliardi sul 2016 e 3 miliardi sul 2017, tagli che decretano per Legge il fallimento finanziario e dei servizi erogati dalle Province italiane.
La fase attuale di un Presidente, di un Consiglio Provinciale, oltre che dell’Assemblea dei Sindaci si è risolta, come previsto dai più, come una ulteriore abdicazione e passaggio di autorità a favore del potere burocratico e questo ha svilito ulteriormente la programmazione politica ed il raccordo istituzionale per l’insieme del territorio provinciale a svantaggio delle aree cosiddette marginali o deboli.
L’idea che pervade qualcuno è quella di lasciare i servizi e le funzioni che torneranno in gestione alla Regione in una sorta di “status quo” che non prende in considerazione le attività e le risposte che chi si occupa di Formazione, Agricoltura ed Ambiente deve dare ai cittadini alle imprese ed alla programmazione delle attività che comportano il rispetto di termini previsti dalle Leggi settoriali oltre che dalla 241/1990 e s,m.i., sul procedimento amministrativo. “Status quo” in campagna spesso ha significato e significa una gestione a cosiddetto “lascia podere”, con tutto ciò che questo significa per i servizi, per le imprese, per le istituzioni e per il personale impegnato in questi ambiti di competenza.
Comunque una novità in queste ultime settimane si è appalesata, nella sede di via Massetana insieme al personale dell’ Agricoltura e dell’Ambiente, si è insediato anche il personale della Formazione Professionale nello stabile in affitto che ora ospita praticamente tutto il personale che dovrebbe transitare verso la Regione (70/77 unità) e che, nell’idea di qualcuno, la Regione dovrebbe prendersi insieme all’affitto da pagare al privato di 285.000 euro annui, ma l’incompiuta sede faraonica di viale Sardegna che fine ha fatto ? che utilizzo ne verrà fatto se e quando verrà terminata con l’ulteriore milione di euro di opere da completare? Firenze 24/05/2015.
USB PROVINCIA SIENA E USB COORDINAMENTO REGIONALE TOSCANO