SIENA. Riportaimo la lettera inviata alla direzione della Casa Circondariale, al prefetto, al Provveditorato regionale Toscana-Umbria, al sindaco di Siena e alle segreterie dei sindacati nazionali, dalle organizzazioni sindacali della Casa Circondariale di Siena.
“Le scriventi OO.SS. dopo aver appreso che la Direzione della Casa circondariale di Siena, ha messo in discussione il diritto alla fruizione del periodo di ferie estive, già concordato con le OO.SS locali per un periodo di 20 giorni, affermando di non poter concedere nemmeno due settimane di congedo ordinario continuativi, in contrasto agli accordi nazionali vigenti.
Considerato che, tutto il personale si è basato sul piano ferie In vigore, per la programmazione del periodo di assenza, impegnandosi sia sul piano famigliare che gestionale, anticipando in molti casi, corrispettivi in denaro per periodi già stabiliti da accordi fra le parti e mai modificati;
Tenendo conto che cambiare l’attuale piano ferie, alle porte dell’effettiva fruizione dello stesso, va a stravolgere equilibri consolidati, ponendo il personale “tutto” in netto stato di agitazione, nonché delusione, percependo una totale disattenzione da parte della Direzione e degli stessi organi periferici e centrali, che ben consapevoli delle difficoltà giornaliere che il personale affronta per la cronica e risaputa carenza di organico, 54 unità previste dalla pianta organica, con appena 30 unità presenti per il reparto.
Pertanto, in considerazione delle ultime determinazioni da parte dell’Amministrazione, si preannuncia, che dalla data 24/05/2017, verrà intrapreso, lo stato agitazione del personale, con acclusa astensione dalla consumazione dei pasti presso la M.O.S., fino a quando non verrà integrata la pianta organica della Casa Circondariale di Siena, al fine di garantire i diritti essenziali del Personale di Polizia Penitenziaria.
Si comunica che se non verranno prese, serie e tempestive soluzioni, attueremo ben più efficaci forme di protesta consentite, interessando del caso anche gli organi di stampa nazionali, nonché gli uffici del giudice del lavoro.
In attesa di urgenti riscontri, si inviano distinti saluti”