Nelle elezioni Rsu il sindacato conquista 4 seggi con 4 donne
SIENA. “Ci aspettavamo un grande risultato ma non così buono e tutto in rosa: abbiamo ottenuto 4 seggi per 4 donne, passando da 1 a 4. Al policlinico di Siena e presso l’azienda Usl Toscana Sud Est eravamo partiti in sordina 4 anni fa e avevamo ottenuto nel 2015 un solo seggio con 42 voti. Negli ultimi tre anni abbiamo puntato soprattutto sui giovani che credono molto nel sindacato di categoria e così abbiamo candidato 14 colleghi nelle elezioni 2018 delle Rsu”. Così Senia Pocci, dirigente Nursing Up Siena, commenta i risultati delle elezioni delle Rsu locali.
Le nomine sono andate a tre giovanissime infermiere: Sonia Rossi (23 preferenze), Dora Esposito (21) e Melanie Echevarria (19). E anche per la rappresentante ‘senior’ è andata bene: Pocci ha infatti ottenuto 96 voti. Negli ospedali della provincia di Siena, le preferenze per la sigla Nursing Up sono state 67, dando modo di conquistare un prezioso seggio ad Alberto Cornamusini in una roccaforte Cgil. “Sembrano piccoli passi – spiega la delegata – ma questi sono risultati importanti che segnano il nostro ingresso in territori sinora inarrivabili”.
“Ringrazio tutti i 14 candidati che si sono impegnati durante la campagna – aggiunge Senia Pocci – e coloro che si sono adoperati durante le operazioni di spoglio elettorale. Un grazie particolare va alla componente della commissione Patrizia Grandolfo, gli scrutatori Francesco Di Litta e Manola Brunelli, per il loro fondamentale contributo al regolare svolgimento delle elezioni”.
“Questo successo – sottolinea – lo dobbiamo alla politica sindacale della sede nazionale, agli scioperi e a tutte le azioni messe in campo per contrastare questo vergognoso contratto, firmato dai confederali lo scorso 23 febbraio, che umilia la professione infermieristica e tutte le altre professioni sanitarie”. “Ormai sono 28 anni che lavoro – prosegue la dirigente Nursing Up – e non c’è stato mai un risveglio degli infermieri come quello a cui assisto oggi: forse finalmente è arrivata la primavera infermieristica. Siamo laureati, abbiamo un livello di competenza molto avanzato, ma nel nostro Paese non riusciamo a farcelo riconoscere”.
“Il mio augurio – conclude – è quello di andare avanti nella lotta sindacale per non deludere le aspettative dei giovani, affinché non debbano emigrare per trovare occupazione e magari possano essere giustamente collocati all’interno del Servizio sanitario nazionale, che soffre di una grave carenza di personale infermieristico”.