"Quando gli interessi finanziari, meramente economici, s’impongono sulle responsabilità sociali d’impresa, i risultati sono sotto gli occhi di tutti"
SIENA. L’esito dell’incontro della scorsa settimana con i referenti di Beko, in cui la multinazionale turca ha palesemente dichiarato la possibilità di chiudere il sito senese, non ci sorprende, purtroppo è da anni ormai che tutti i governi lasciano alle multinazionali la libertà di imporre le proprie, e talvolta illogiche, strategie industriali al Paese.
Quando gli interessi finanziari, meramente economici, s’impongono sulle responsabilità sociali d’impresa, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: cassa integrazione, licenziamenti e chiusura dei siti produttivi.
Noi crediamo che il sito di viale Toselli possa e debba continuare a dare lavoro ai circa 300 dipendenti, come chiede la FIOM, magari anche con un serio piano di reindustrializzazione o di conversione delle attività produttive. Occorre tentare ogni strada per continuare a tenere aperta la fabbrica, Siena non può perdere anche quell’importante pezzo di storia industriale.
Come NIdiL CGIL continueremo a sostenere la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori della Beko.
NIdiL CGIL Siena