LECCE. A seguito del reintegro in data 1 aprile 2020 di 453 dipendenti in Banca Monte dei Paschi di Siena, la forza lavoro attualmente con contratto di lavoro “Fruendo” conta circa 250 dipendenti, che non hanno finora intrapreso alcuna azione legale.
Gli stessi colleghi non ricorrenti hanno ricevuto da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena una lettera per la quale, a fronte di determinate garanzie, il collega dovrebbe rinunciare al proprio DIRITTO di intraprendere, su questi temi, una futura azione legale nei confronti della stessa banca.
Riteniamo che le garanzie proposte dalla banca a fronte di tale rinuncia, non tutelino sufficientemente i dipendenti Fruendo e che il Sindacato debba porre in essere una trattativa con la banca, al fine di integrare in maniera significativa le suddette garanzie sia dal punto di vista della durata che dei contenuti. Il tutto, evidentemente, consentirebbe ai non ricorrenti di avere la necessaria serenità per proseguire il percorso lavorativo e rinunciare definitivamente all’esercizio dei loro diritti, quale quello di eventualmente adire le vie legali.
Ad alimentare le preoccupazioni dei lavoratori di Fruendo, in questi giorni, ha contribuito l’avvio della procedura per il rientro in Banca MPS di 68 colleghi, a far data dal 1 luglio 2020 e di ulteriori 41 lavoratori entro la fine dell’anno 2020, i quali attualmente figurano in distacco sul polo Fruendo di Lecce.
Tutto ciò depaupererà ulteriormente il polo di Lecce e sicuramente a tendere saranno interessati tutti gli altri poli Fruendo.
Le suddette preoccupazioni riguardano soprattutto le ricadute sui lavoratori in termini di quantità delle attività gestite, in quanto la riduzione dell’organico di oltre 100 unità, non può garantire una prospettiva di vita di Fruendo e dei poli nel medio e lungo termine.
Auspichiamo pertanto un urgente chiarimento tra Banca Monte dei Paschi di Siena, Fruendo e OO.SS. al fine di giungere ad una bonaria soluzione di questa vicenda.
LE SEGRETERIE PROVINCIALI DI LECCE FABI FIRST UILCA UNISIN