Consegnata dalla Federazione di Siena una lettera al Prefetto. "Casa, reddito, diritti subito!"

SIENA. Anche noi oggi, come Federazione del Sociale USB – Siena, siamo andati davanti alla prefettura del Comune di Siena per consegnare la lettera, che in precedenza, il nostro Sindacato Nazionale aveva fatto recapitare al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli.
Questa giornata di mobilitazione chiamata dal Sindacato Nazionale AS.I.A USB si è svolta davanti alle Prefetture delle maggiori città italiane; auspichiamo che questo gesto possa far aprire gli occhi al Governo riguardo alla crisi abitativa che è già esplosa e rischia di peggiorare giorno dopo giorno.
Crediamo che la situazione emergenziale vada affrontata con provvedimenti molto più incisivi rispetto a quelli fin’ora messi in campo dal governo.
Abbiamo consegnato la lettera al Vicario del Prefetto a seguito di un colloquio nel quale abbiamo esposto le nostre richieste e fatto presente gli enormi disagi relativi all’emergenza abitativa anche nel territorio senese.
Di seguito il comunicato nazionale per la giornata mobilitativa di oggi 5 maggio:
“5 maggio, rompiamo il silenzio delle istituzioni!
NON SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA: CASA, REDDITO, DIRITTI SUBITO!
Oltre due mesi di quarantena e ancora nessuna soluzione concreta da parte del Governo Conte ai settori della popolazione che hanno avuto pesanti danni economici durante quest’emergenza: tanti lavoratori attendono ancora la Cassa integrazione; diversi stagionali, Co.Co.Co, braccianti, lavoratori dello spettacolo e Partite Iva non hanno potuto accedere nemmeno al bonus di € 600,00.
Moltissimi altri, lavoratori atipici, in nero, disoccupati, studenti, non hanno potuto beneficiare di nessuno strumento di sostegno economico e i buoni spesa erogati ai Comuni sono tutt’altro che sufficienti, anzi spesso i bandi risultano escludenti verso categorie in difficoltà.
Il risultato è che molti non hanno strumenti per fare fronte alle spese basilari, a partire da affitti e bollette, oltre al mantenimento e alla cura dei minori e dei bambini, i dimenticati dalla Fase 2 del Governo. Dalle famiglie ai lavoratori precari agli studenti, i costi relativi alla casa sono da tempo lievitati rispetto ai livelli di reddito, a causa di accordi sindacali al ribasso e alla mai risolta questione abitativa, divenuta ora insostenibile.
Come risultano insostenibili le leggi che da decenni hanno portato privatizzazioni, perdita del patrimonio pubblico a favore di grandi palazzinari e norme penalizzanti rispetto a chi non può permettersi gli affitti di mercato: dalla legge 431 del ’98 al Piano Casa del 2014.
Hanno cancellato la politica pubblica della casa e costretto decine di migliaia di famiglie e single a vivere nella precarietà abitativa, occupare per necessità alloggi e stabili abbandonati pubblici e privati, a sopravvivere in ghetti o in luoghi malsani come nel caso dei braccianti agricoli.
Dopo settimane di iniziative, mobilitazioni virtuali e assemblee abbiamo costruito un fronte sociale composito e plurale, unito dalle richieste del blocco dei pagamenti di affitto e utenze, del blocco di sfratti e sgomberi per inadempienze dovute all’emergenza sanitaria, di un sostegno al reddito incondizionato e trasversale e della garanzia dell’omogeneità e dell’effettività del diritto allo studio.
Abbiamo spedito lettere a Governo e Regioni, in pochi casi abbiamo ricevuto incontri e quasi mai provvedimenti sostanziali. Nonostante alcuni impegni presi dal Senato, in un OdG che invita l’esecutivo a valutare la situazione dei fuorisede, il blocco dei provvedimenti di sfratto maturati durante il periodo d’emergenza e l’abrogazione dell’art.5 del Piano Casa, nulla di concreto è stato messo in campo dal governo Conte, che invece di ascoltarci preferisce interloquire con sindacati e organizzazioni più accomodanti, oggettivamente complici della gestione emergenziale della macchina governativa.
Per questo motivo il 30 aprile dalla conferenza stampa sotto Palazzo Chigi abbiamo annunciato una nuova mobilitazione il 5 maggio: romperemo l’isolamento e il silenzio delle istituzioni su un tema così urgente, e manifesteremo davanti alle prefetture i nostri bisogni, il dissenso e la rabbia di chi non ce la fa più a sentire vuote promesse in conferenze stampa mentre Confindustria detta le priorità dell’agenda politica del Paese a discapito della salute dei lavoratori e di chi li circonda.
Oggi serve un cambio di rotta, serve garantire a tutte e tutti il diritto all’abitare attraverso politiche attive: i fondi di contributo all’affitto non possono essere la soluzione poiché vanno in mano direttamente ai proprietari, favoriscono il mantenimento di prezzi alti e sono insufficienti rispetto alle richieste.
L’emergenza sanitaria e la crisi profonda non può essere affrontata con normali misure ma implica una presa d’atto politica che proprio le abituali politiche di privatizzazione erano il problema. Occorre ripristinare strumenti di pianificazione economica che mettano i bisogni della collettività davanti a quelli delle imprese, i diritti davanti a profitto e rendite.
La nostra fase 2 respinge le vostre bugie e promesse vuote. Non eravamo, non siamo e non saremo tutti sulla stessa barca: vogliamo casa, reddito e sanità pubblica per tutti!
ASIA-USB
Rete giovanile nazionale Noi Restiamo
Movimento per il diritto all’abitare
Federazione del Sociale Usb
Campagna per il blocco affitti e utenze per giovani, studenti e precari”
Federazione del Sociale USB – Siena