Per FP CGIL, FP CISL, UIL FPL E RSU offesi e lesi i servizi ai cittadini, umiliati i lavoratori
SIENA. È mobilitazione nazionale dei lavoratori delle Province. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, domani 23 maggio anche a Siena una rappresentanza dei lavoratori dell’Ente si ritroverà in un presidio, davanti alla sede della Prefettura, indetto dalle organizzazioni sindacali del Pubblico Impiego di FP Cgil, FP Cisl e Uil FPL e dalla RSU della Provincia. Verrà chiesto di essere ricevuti dal Prefetto del capoluogo per consegnare un documento di mobilitazione e di protesta.
“Il decreto legge 50/2017 – spiegano le Rappresentanze Sindacali – prevede, se convertito così per come è, uno stanziamento di appena 110 milioni di euro per le province a fronte dei 650 milioni previsti: somma, quest’ultima, certificata dal Sose, il che comporterà l’inevitabile incancrenirsi delle situazioni di grave difficoltà economiche degli enti, ormai prossimi al dissesto. Una situazione ingiustificabile e vergognosa quella di “indurre” gli Enti al mancato rispetto del Patto di Stabilità e al ‘crac’ finanziario. Senza interventi concreti la Provincia di Siena rischia di avere uno squilibrio di bilancio strutturale dal 2017 in poi di oltre 9 milioni di euro. Uno squilibrio che renderà impossibile l’effettivo esercizio delle funzioni”.
La mobilitazione nazionale e locale ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini, tutte le Istituzioni, i partiti politici, i parlamentari, i Consiglieri Regionali, affinché, in sede di discussione ed approvazione del provvedimento, prevista per il prossimo 29 maggio, si tenga conto delle difficoltà e delle emergenze che da tempo vengono sottolineate e che il Governo proceda ad una totale revisione della Legge Del Rio. Non ultima la necessità di rimuovere il blocco alle assunzioni.
“L’indirizzo governativo – sostengono FP CGIL, FP CISL, UIL FPL e RSU – è lesivo non solo del risultato del referendum del 4 dicembre, ma anche della dignità dei lavoratori, doppiamente beffati sia per le evidenti difficoltà economiche alle quali vanno incontro ma anche per lo svilimento del loro lavoro, dato che non si tiene nemmeno conto delle loro professionalità a fronte di responsabilità di fatto accresciute e praticate”.
Per i Sindacati, così, ne uscirebbe “umiliata” e “offesa” anche la comunità di cittadini di riferimento “visto che il permanere di tale situazione comporterà la mancata erogazione dei servizi, già precari di per sé, rimasti in capo alla Provincia”, a partire dalla sicurezza della manutenzione delle strade e delle scuole.