"Invitiamo la proprietà a tornare sui suoi passi"
FIRENZE.«Il 19 luglio scorso in una lettera indirizzata alla proprietà della Cooperativa Antenna Radio Esse, il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Toscana chiedeva informazioni in merito alle indiscrezioni sulla volontà dell’azienda di sostituire i propri giornalisti con volontari.
«Purtroppo – afferma il vicepresidente dell’Ordine Michele Taddei – non è mai giunta dalla proprietà alcuna risposta in merito ma, in compenso, la settimana scorsa, sono stati licenziati i tre colleghi che per anni hanno garantito, tramite l’emittente, l’informazione alle migliaia di ascoltatori che ogni giorno si collegavano da Siena e provincia. Informazione sempre puntuale, professionale e corretta sia che si trattasse di cronaca, sport, politica o Palio».
«Nonostante la Regione Toscana si sia mossa rapidamente – continua Taddei – con la convocazione di un tavolo di confronto a fine agosto, aggiornato al prossimo 20 settembre, la proprietà non è tornata indietro alla sua decisione, spegnendo di fatto la voce della sua stessa emittente. Una decisione che non comprendiamo poiché rinunciando all’informazione una radio perde la stessa anima di cui è fatta. Ricordiamo, infatti, che a norma di legge nessuno che non sia giornalista regolarmente iscritto all’Ordine può fare informazione per non rischiare una denuncia per esercizio abusivo della professione».
«Nell’esprimere la solidarietà di tutto il Consiglio toscano ai colleghi licenziati, Cristiana Mastacchi, Silvia Sclavi, Alessandro Pagliai, che fino all’ultimo giorno hanno fatto il proprio lavoro con professionalità, invitiamo la proprietà a tornare sui suoi passi. Nessuno è obbligato a fare impresa in un settore delicato quale quello della informazione e la città di Siena merita di essere raccontata con competenza e professionalità. L’Ordine dei Giornalisti della Toscana vigilerà affinché il lavoro di informazione venga svolto sempre da iscritti all’Ordine, gli unici che possono farlo per garantire gli ascoltatori della veridicità e attendibilità delle notizie riportate».