Denuncia il silenzio dell'azienda ed una situazione non più sopportabile
COLLE VAL D’ELSA. Dalla RSU di Ftsa (Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa) riceviamo e pubblichiamo.
“L’emergenza sanitaria in atto ha messo a nudo le carenze del Servizio sanitario nazionale, costringendo le strutture sanitarie a potenziare i propri organici con l’innesto di nuovo personale, in particolar modo, di quello infermieristico. Ciò ha comportato un esodo da parte degli infermieri in forza presso cooperative sociali, fondazioni o enti privati verso le aziende ospedaliere. Per fronteggiare questa situazione e per riuscire a reperire nuovo personale, tutti i soggetti sopra citati hanno adottato nuove strategie che rendessero più appetibile la loro offerta, modificando le modalità di assunzione, mediante proposte subitanee di assunzioni a tempo indeterminato, oltre al riconoscimento di benefit che variano da azienda o cooperativa.
La Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa non è stata esente da questo fenomeno di migrazione, ed in pochissimo tempo ha visto andar via numerosi infermieri inseriti in organico in pianta stabile, trovando sempre maggiori difficoltà a sostituire le unità perdute, con una conseguente e pesante ricaduta sul personale infermieristico rimasto in azienda, già provato da dumping contrattuale, essendo inquadrato in una categoria inferiore rispetto a quella di spettanza, da ore di lavoro straordinarie non retribuite e con accumuli di ferie non godute, con il crescente timore che questa carenza di personale, possa andare ad inficiare i livelli di assistenza, finora notoriamente elevati.
Per far fronte a questa evenienza, nell’ottica della tutela di tutte le persone assistite e delle lavoratrici e dei lavoratori, la RSU, nelle scorse settimane, aveva avanzato all’azienda la proposta di stabilizzare tutto il personale infermieristico precario attualmente in organico ed offrire contratti a tempo indeterminato in sede di nuove assunzioni, oltre al riconoscimento della categoria di spettanza contrattuale. La direzione non ha accolto queste nostre richieste, chiudendosi in un sintomatico silenzio, dietro al quale si cela un’intricata rete di complicate relazioni sindacali. I nostri intenti propositivi sono stati esternati anche al presidente della FTSA Alessandro Donati, il quale si è chiuso, a sua volta, in un criptico silenzio che dura da ormai diverse settimane.
La RSU denuncia una situazione non più sostenibile, se a quanto sopra enunciato si aggiunge un anno e mezzo di emergenza sanitaria in cui il personale rispetta protocolli sanitari molto stringenti, sfocianti anche nella rinuncia a diritti di natura sindacale, come il sottoporsi ad uno screening sanitario anche durante i propri giorni di riposo e di ferie, con turnazioni modificate dall’oggi al domani e ferie e permessi revocati in base alla presenza di soggetti positivi al Covid19 all’interno delle strutture, con sacrifici che non hanno trovato alcuna gratifica economica, seppur prospettata tempo addietro dal direttore generale e poi finita nel dimenticatoio.
Oltre a tutto ciò, i lavoratori non hanno neanche diritto a sottoscrivere una contrattazione aziendale da oltre dieci anni.
La RSU ritiene questo stato di cose, di una gravità inaudita, del tutto inaccettabile, e valuterà se e come adire allo stato di agitazione dopo aver convocato una non più rimandabile assemblea dei lavoratori”.