Anichini delinea lo scenario socio-economico del territorio tra criticità e opportunità
SIENA. Si è parlato di politica nazionale, dei nuovi scenari europei ma anche della città del Palio e del suo tessuto economico e produttivo, nel Consiglio Generale della CISL di Siena che si è svolto oggi, 23 ottobre nella sede senese dell’organizzazione sindacale, alla presenza del segretario generale aggiunto CISL Luigi Sbarra.
Tanti i temi affrontati nell’intervento del segretario generale della Cisl di Siena Emanuela Anichini che ha delineato la situazione socio economica del territorio senese a partire dalla crisi di MPS: “Quello che per noi è stato un faro economico su cui tutto girava – ha sottolineato Anichini – e di cui tutti beneficiavano, non esiste più e tutto l’indotto ne ha pietosamente risentito: dal costruttore edile, all’albergatore, al settore metalmeccanico, fino a ledere l’immagine e la sostenibilità della nostra università e del nostro ospedale. Il commercio stenta e si regge in piedi grazie soprattutto alle bellezze storico/artistiche che ancora questa città sa offrire”.
Particolare attenzione per il segretario di Siena merita il settore socio-sanitario: “un mondo mortificato – ha sottolineato Anichini – da scarsi investimenti, da fughe di cervelli, da carenza di medici ed infermieri, sottoposti a turni massacranti e rischiosi. L’area vasta, Arezzo, Siena, Grosseto creata dal precedente governo non ha fatto altro che peggiorare la situazione; ideata solo per un obbiettivo politico e spartitorio e non certo per ottimizzare le prestazioni, i servizi e tantomeno per ridurre i costi. Ecco perché come Cisl provinciale, vogliamo sollecitare la Regione e gli organi amministrativi competenti, a rivisitare quel progetto, ripristinando in primis le autonomie gestionali e le peculiarità di ogni plesso”.
“Nell’ambito metalmeccanico le vertenze Whirpool e Bassilichi, ci hanno accompagnato costantemente in questo 2018 tanto da far intervenire anche gli organi ministeriali per evitare lo spauracchio di una macelleria sociale. Nel primo caso – ha osservato Emanuela Anichini – è stata propagata la cassa integrazione straordinaria per altri 3 anni, nel secondo caso, seppur con un po’ di amaro in bocca, il sindacato dopo ben 3 cessioni di ramo d’azienda è riuscito a concordare uscite morbide ed accompagnate, che comunque vanno ad incidere negativamente sui livelli occupazionali territoriali. Ci riserviamo di capire meglio i connotati e i contenuti di tutta l’operazione Bassilichi in quanto ci risulterebbero ulteriori risorse umane cedute a Nexi con cambiamento contrattuale, nonché trattative ancora in essere da definire e comprendere nel loro insieme”
“Una riflessione a parte – ha detto Anichini – la merita Fruendo, azienda nata dall’esternalizzazione effettuata dal Monte dei Paschi nei confronti di 1000 dipendenti che da subito ha dimostrato la sua fragilità giuridico legale e che comunque ancora non si è esaurita nelle cause in cassazione presentate da diversi dipendenti. Un numero cospicuo di lavoratori provenivano dal consorzio operativo di Siena in quanto diretta emanazione della Banca Monte dei Paschi. Oggi invece la stessa azienda di fronte a 54 uscite ha registrato solo 4 ingressi. Per di più dall’inizio del mese coesistono, ovvero lavorano nello stesso ramo di azienda, negli stessi uffici, colleghi che, a pari mansione, percepiscono contratti diversificati credito/metalmeccanico. Occorrerà porre molta attenzione a questo fenomeno ed interpretare al meglio insieme alle controparti l’obiettivo che tale sinergia abbastanza anomala si pone”.
“Mancano troppi piani industriali e noi come Cisl – ha sottolineato il segretario senese – dobbiamo chiederli con forza e non assistere inermi alla politica del carciofo dove si sfoglia un pezzo per volta e davanti alla quale siamo sempre costretti a rincorrere e a mettere poi le toppe perché sempre toppe rimarranno”.
Alcune note liete per Anichini, provengono dal settore agro-alimentare e da quello vinicolo in particolar modo che eccelle in esportazione internazionale così come il polo scientifico e di ricerca (GSK) entrambi settori capaci di creare occupazione giovanile che però necessiterebbe di una inversione di tendenza non certo nei numeri ma rispetto alla sua stabilità e continuità.
“Da questa crisi profonda – ha continuato Anichini – dobbiamo creare opportunità valorizzando settori ancora importanti come quelli del turismo e della cultura. Dobbiamo recuperare i livelli occupazionali per i nostri giovani. Occorre migliorare l’accesso stradale e non solo su Siena ma anche nei percorsi provinciali”.
“Immancabile – ha osservato Anichini – uno sguardo alla provincia a partire dall’Amiata che dopo la crisi forestale del legno dovrebbe ritrovare ossigeno economico dal settore manifatturiero in attesa di un via libera dalla Regione per l’attuazione del progetto sulla geotermia che riuscirebbe a rivitalizzare la zona e a produrre nuovi posti di lavoro. E poi la Val d’Elsa da sempre fulcro produttivo della provincia dove continua un trend abbastanza tranquillizzante nel mercato del caravan nonché nell’ambito manifatturiero e commerciale in generale”.
“La Cisl di Siena – ha concluso Anichini – continua a tenere gli occhi aperti su quello che succede: un impegno costante e continuo che gli associati sembrano aver compreso e apprezzato. Crediamo nel confronto, nell’arricchimento, nell’importanza e nella bellezza dell’essere confederali; ovvero persone diverse, con conoscenze diverse, con mondi lavorativi di appartenenza e provenienza diversa, ma che vogliono condividere qualcosa di grande insieme”.