"La ricapitalizzazione della Banca non può scaricarsi sull'occupazione, così come il rilancio operativo non può prescindere dal coinvolgimento dei sindacati"
SIENA. Autorevoli fonti giornalistiche sostengono che la definizione della situazione MPS passerà anche attraverso una riduzione sensibile dei costi di gestione e che questa riduzione interesserà in modo pesante i livelli occupazionali.
E’ incredibile che possano circolare notizie di questa natura senza nessun coinvolgimento dei lavoratori. Ma soprattutto che a livello internazionale si parli di queste cose e non ci siano smentite o prese di posizioni in Italia a partire dal Governo.
La ricapitalizzazione della Banca non può scaricarsi sull’occupazione, così come il rilancio operativo non può prescindere dal coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali aziendali. Il risultato sarebbe un cambiamento fondamentale della sua struttura con conseguenze epocali sul piano economico, finanziario e sociale. In particolare a Siena, visto che ci sono circa 3.000 dipendenti ed un alto numero di lavoratrici e lavoratori dell’indotto.
Noi non staremo né zitti e né fermi se un’ipotesi così sciagurata dovesse essere confermata nelle sue prevedibili ricadute sul nostro territorio. Piuttosto, come da tempo diciamo, le istituzioni e la politica locale dovrebbero prendere atto dell’emergenza occupazionale e sociale che potrebbe determinarsi a Siena e in Toscana, dove si contano complessivamente 7.000 occupati diretti e molti di aziende conto terziste.
Occorre che si formi anche pubblicamente un blocco politico e sociale che chieda al Governo di assumere un atteggiamento improntato alla massima tutela dell’occupazione della Banca nel suo insieme.
FISAC CGIL Siena e CGIL Siena