SIENA.Da Femca Cisl riceviamo e pubblichiamo”
“Dopo gli importanti accordi di fine 2018, nelle ultime settimane è nuovamente balzata all’attenzione delle cronache l’azienda produttrice di vaccini GSK.
Nell’accordo che avevamo sottoscritto, oltre alle percentuali dei contratti cosiddetti “atipici” e i criteri di stabilizzazione di alcune decine di lavoratori, avevamo costituito con la Direzione aziendale l’Osservatorio, un importante organo paritetico di controllo nato per monitorare l’andamento del piano biennale previsto dall’azienda ed analizzare eventuali criticità che si sarebbero presentate “in uno spirito di rinnovato confronto, volto ad affrontare le sfide”. Si sottolineava infatti nel capitolo specifico a suo tempo definito come il biennio 2019/20 sarebbe dovuto “essere accompagnato da un’intensa attività di concertazione e monitoraggio”.
La Femca Cisl e la RSU di proprio riferimento hanno ritenuto inaccettabile che in presenza di tali presupposti, l’azienda abbia semplicemente comunicato le proprie intenzioni di cessare il rapporto con 5 lavoratori da lungo tempo con contratto di staff leasing, aggirando i tentativi di cercare in ogni modo soluzioni alle difficoltà.
Queste sono state le ragioni che hanno mosso la nostra organizzazione sindacale a proclamare 2 ore di sciopero, quale monito affinché certi episodi non accadano più.
Il nostro obiettivo era e rimane quello di accompagnare la GSK nel percorso di consolidamento che, nell’autunno scorso durante una difficile trattativa, era stato più volte annunciato, al fine di rendere la nostra realtà più pronta e capace di accogliere nuovi investimenti futuri.
Certamente non mancano le aree critiche dove c’è necessità di maggiori attenzioni: basti pensare al settore delle “lavorazioni dell’asettico”, oppure all’area “qualità” dov’è poco il personale impiegato, o anche al reparto “ricerca e sviluppo” dove si prospetta una nuova riorganizzazione. Problematico anche il tema della polivalenza delle mansioni, che dovrebbe essere un’opportunità di crescita professionale dei lavoratori e non una sorta di servizio “tappabuchi” che consente di spostare personale “al bisogno”.
Tuttavia non possiamo però non sottolineare come le recenti comunicazioni aziendali, circa importanti investimenti (diversi milioni di €), mirati al rinnovamento tecnologico del Primario e del Secondario, uniti al buon esito delle recenti ispezioni prima FDA e poi AIFA, siano segnali che guardano in prospettiva.
A partire dal mese di settembre sarà necessario fare un punto della situazione con la Direzione Aziendale rispetto agli impegni che la stessa ha preso, ma il richiamo che ci sentiamo di fare affinché non si ripetano episodi come quelli recenti e situazioni che possono sfociare in derive strumentali, è che si metta in pratica lo spirito che ci animò nell’ultima trattativa, facendo della concertazione il filo conduttore, per garantire da un lato stabilità all’azienda e dall’altro certezze e prospettive alle migliaia di lavoratori che vi operano”.