Replica al comunicato della Cgil
SIENA. Anche stavolta ci troviamo a dover replicare ad un comunicato, in questo caso della CGIL, che contiene inesattezze ed argomentazioni che hanno la finalità di generare insicurezza nel Professionista Sanitario che dovrà iscriversi obbligatoriamente all’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione.
Nel nuovo Ordine confluiscono i Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, gli Assistenti Sanitari (che erano già dotati di un Albo professionale) e altre 17 professioni per i quali è stato costituito il relativo Albo P rofessionale con D.M. 13 marzo 2018, così com’e avvenuto per ogni altro professionista appartenente ad un Ordine (Infermiere, Ostetrica, Medico, Ingegnere, Architetto, Avvocato, Giornalista ecc..)
L’Iscrizione al relativo Albo P rofessionale dell’Ordine, è stata resa disponibile con procedura telematica dematerializzata dal 1° Luglio 2018, ricordando che la Legge 11 gennaio 2018 n. 3 (Legge Lorenzin) era entrata in vigore dal 15 febbraio 2018.
L’Ordine dei TSRM e PSTRP è ormai un dato di fatto, auspicato, richiesto ed ottenuto dopo molti anni, dai professionisti sanitari. Crediamo fermamente che l’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, istituito con la norma sopra citata, al di là del costo monetario che ciascun iscritto sostiene, sia una conquista che garantisce pari dignità tra i vari professionisti della salute.
Prima della “legge Lorenzin” professioni con formazione analoga avevano status diverso: ordinate negli ex collegi professionali (Infermieri, Ostetriche/i e Tecnici Sanitari di Radiologia Medica), o in associazioni professionali per tutte le altre .
L’Ordine ha compiti di vigilanza contro l’esercizio abusivo della professione (chi non ha mai sentito notizie a riguardo?) ma soprattutto di tutela per il cittadino/cliente/utente/paziente che necessita di prestazioni sanitarie sempre più qualificate, titolate e legittimate, oltre che dall’ente erogante, anche dalla comunità professionale specifica.
Un Ordine, oltre a vigilare sulla correttezza dei comportamenti e sulla professionalità dei propri iscritti (rispetto del codice deontologico), deve, tra gli altri compiti istituzionali, verificarne la formazione, l’aggiornamento e l’evoluzione dei profili professionali che lo compongono e, presenziando nelle Commissioni di Laurea, concorre alla valutazione dell’esame abilitante all’esercizio professionale e del rilascio della Laurea, a garanzia e tutela sia del professionista che della popolazione.
Gli Ordini (e la Federazione) quali organi sussidiari dello Stato (come recita la legge), agiscono al fine di tutelare gli interessi pubblici, garantiti dall’ordinamento , connessi all’esercizio professionale; sono dotati di autonomia patrimoniale, finanziaria, regolamentare e disciplinare e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero della salute; promuovono e assicurano l’indipendenza, l’autonomia e la responsabilità delle professioni e dell’esercizio professionale, nonché la qualità tecnico-professionale, al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva; essi non svolgono ruoli di rappresentanza sindacale.
Detto questo, non ci sembra opportuno che chi per ruolo e competenza dovrebbe promuovere anche la valorizzazione dei lavoratori stia cercando di far passare un messaggio distorto e parziale su una legge che eleva e rende merito ad una moltitudine di professionisti (225.000) che tutti i giorni operano negli ospedali, negli ambulatori, ma anche negli studi e cliniche private, cercando di dare sempre il massimo.
Coordinamento Regione Toscana ORDINI dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione