In 500 all'assemblea di lavoratori e sindacati a Firenze per dire no al provvedimento del Governo
Anche domani, sabato 6 febbraio, la protesta continua: in occasione della Fiera Immagine Italia alla Fortezza da Basso di Firenze (organizzata dalla Camera di Commercio di Pistoia), i lavoratori porteranno la loro mobilitazione alla sfilata di biancheria delle 10 presso il Padiglione Spadolini (piano 0, area sfilate). Prima della sfilata una lavoratrice leggerà dalla passerella un comunicato sulla battaglia portata avanti, mentre altri lavoratori saranno in platea indossando delle magliette coi loghi delle Camere di Commercio. In seguito alcuni di loro (insieme ad alcuni sindacalisti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl Toscana) parteciperanno alla conferenza stampa dell’evento.
L’assemblea di stamani ha approvato un ordine del giorno (che sarà inviato ai rappresentanti della Toscana nella Conferenza Stato-Regioni, ai Parlamentari eletti nel territorio, ai consiglieri regionali, con la richiesta che i contenuti vengano trasformati in un atto da approvarsi in Consiglio regionale) che recita: “L’assemblea chiede ai rappresentanti di questa Regione (in Consiglio Regionale, nella Conferenza Stato-Regioni e in Parlamento), al sistema delle imprese e alle parti sociali, un impegno univoco e condiviso a fare sentire con forza la propria voce per migliorare e non distruggere una parte così importante delle politiche pubbliche, che rappresentano e garantiscono diritti di cittadinanza, pari opportunità, equità e legalità, e un impegno per la piena tutela occupazionale e la salvaguardia dei livelli professionali e retributivi dell’intero sistema camerale. I lavoratori e lavoratrici dichiarano inoltre che aderiranno allo stato di agitazione proclamato a livello nazionale dalle organizzazioni sindacali, impegnandosi a partecipare a tutte le iniziative di mobilitazione che ne conseguiranno, comprese quelle relative al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti pubblici, diritto riconosciuto, dopo oltre sei anni di blocco, anche dalla Corte Costituzionale, e strumento insostituibile per il miglioramento dei servizi”.
In particolare Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl Toscana e i lavoratori delle Camere di Commercio dicono “no” alla soppressione di funzioni e servizi essenziali come:
- contributi e finanziamenti alle imprese
- sostegno all’internazionalizzazione
- sostegni di Confidi
- servizi di conciliazione
- Camere arbitrali
- servizi di marchi e brevetti
- corsi di formazione
- studi sull’economia del territorio
I lavoratori delle Camere di Commercio e le tre sigle sindacali chiedono invece che:
- sia mantenuto il ruolo pubblico delle camere di Commercio quali enti che svolgono funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese e del territorio, senza gravare sul bilancio dello Stato
- siano aumentate e potenziate le funzioni svolte dalle Camere di Commercio, in particolare quelle della promozione, della regolazione del mercato, della semplificazione amministrativa, del supporto alla digitalizzazione delle imprese, di supporto al turismo, dell’agricoltura e dell’artigianato
- siano mantenuti gli attuali livelli occupazionali del sistema camerale