"Ma c'è anche voglia di riscatto"
SIENA. Ci sono delle vicende che in ogni tempo, anche in questo, descrivono più di ogni altra cosa le necessità e il sentire della gente. Tre recenti iniziative apparentemente distanti tra di loro ci dicono oggi invece in maniera inconfutabile quanto il disagio del mondo del lavoro sia grande e, nello stesso tempo, quanto profonda sia la voglia di riscatto.
“Precari a Corte”, bella iniziativa del Nidil Cgil di Siena di venerdì scorso; lo sciopero e il presidio dei lavoratori di Floramiata, che ha riunificato in un unico destino le sorti degli oltre 140 dipendenti fissi dell’azienda fallita; lo sciopero e la manifestazione dei lavoratori della distribuzione di sabato, da 24 mesi in attesa di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.
La degenerazione politica in atto non ha e non potrà, nonostante i tanti attacchi di cui fa oggetto i lavoratori, far venire meno il senso di una condizione collettiva che solo l’unità di “classe”, più ampia del passato, può riuscire a contenere e superare. Gli attacchi ai sindacati, là dove essi sono l’espressione diretta dei propri iscritti, dei bisogni che si celano nella condizione di lavoratore o precario o disoccupato, non cancellano la consapevolezza che solo il sindacato, inteso come insieme e rappresentanza degli interessi dei lavoratori, precari, pensionati, donne e uomini uniti in un destino comune, può fare la differenza. Provano con ogni mezzo a spazzarci via: contratti a termine, jobs act, pensioni, condizioni di lavoro, voucher, attacco ai patronati e servizi fiscali… ma nell’aria si avverte che i ceti meno abbienti stanno riprendendo consapevolezza della loro sempre più “precaria” condizione. E della necessità di combatterla con un’azione comune contro il devastante individualismo degli ultimi 25 anni. Parole come dignità, eguaglianza, giustizia non sono refusi del passato: hanno riconquistato un valore di obbiettivo per tante persone.
Voglio ringraziare tante compagne e tanti compagni che in questi giorni si sono esposti, hanno manifestato, hanno alzato lo sguardo e la voce contro un’idea neoliberista e populista che ci sta soffocando. In particolare ai lavoratori di Floramiata va il plauso di aver capito come in una situazione di spaccatura, 70 persone al lavoro nell’esercizio provvisorio e almeno 130 a casa tra fissi ed avventizi, la cosa migliore era dire ci siamo e ci saremo tutti insieme. La drammatica fase che si è aperta con il fallimento della Servizi Srl ha registrato venerdì un primo risultato positivo per noi: i licenziamenti coattivi non saranno possibili e ci sarà l’accesso alla cassa integrazione in deroga, messa a disposizione della Regione Toscana con immediatezza, a rotazione per tutti i lavoratori fissi (gli avventizi purtroppo non ci possono rientrare). Ora l’attenzione si sposta sull’esercizio provvisorio disposto nel fallimento dal giudice. Il curatore, che ha dimostrato sensibilità alle richieste da noi avanzate, bisogna che faccia di tutto perché durante questo periodo si renda possibile l’espletamento della gara per la vendita dell’azienda, magari nel suo insieme, il cui bando, nei limiti consentiti, deve tener conto delle necessità di rioccupazione. Niente di scontato, ma fin da ora si sappia che gli eventuali piani industriali che si potranno fronteggiare nella gara avranno bisogno anche del nostro “assenso”! Piuttosto, dopo le tante sollecitazioni che abbiamo fatto, bisogna che il territorio, almeno ora, si svegli dal letargo e provi a fare fronte comune, con analisi e proposte, sul suo futuro.
Claudio Guggiari, segretario generale CGIL Siena