Serve il rispetto delle ordinanze del tribunale di Roma per la crisi del sindacato
SIENA. Questa mattina (6 novembre)la banca senese è stata presa “d’assalto” da un centinaio di iscritti all’UGL che, capeggiati dal segretario generale Taddeo Albanese, hanno chiesto a gran voce il rispetto delle ordinanze del tribunale di Roma e l’immediata sospensione dell’operatività dei conti correnti intestati all’UGL. La grave crisi interna alla confederazione sindacale UGL, iniziata con l’indagine della Guardia di Finanza per associazione a delinquere e appropriazione indebita e le premature dimissioni dell’ex Segretario Centrella, dopo ben due pronunce del Tribunale di Roma, che ha annullato le elezioni di Paolo Capone, voluto e sostenuto da Renata Polverini, approda anche all’interno del Monte dei Paschi di Siena. A fare da detonatore alla protesta, ha chiarito Albanese, sono stati gli incomprensibili silenzi e l’inerzia di MPS di fronte alle numerose denunce e diffide indirizzate anche ad ABI e Banca d’Italia che, di contro, hanno già determinato il congelamento dei fondi dell’UGL depositati su numerosi altri conti correnti accesi presso altre banche. I vertici della banca hanno ricevuto una delegazione ed hanno preso atto della delicatezza e complessità della vicenda che, ha continuato Albanese, fino ad oggi non è stata affrontata con la necessaria terzietà, alimentando più di un sospetto su intrecci mai del tutto chiariti tra UGL, MPS e fondazioni politiche “contigue” proprio all’UGL. Dopo l’incontro di questa mattina è auspicabile, ha concluso il Segretario generale Albanese, che in attesa dei doverosi accertamenti della Guardia di Finanza, conseguenti anche a recentissime denunce da me presentate e nelle more della imminente definizione da parte della Procura della Repubblica di Roma dei profili di responsabilità per i gravi reati per i quali è stata avviata l’indagine, il Monte dei Paschi di Siena congeli, per ragioni prudenziali, i beni e le risorse degli iscritti.
Confederazione UGL