"Dov'è la sorpresa?", si chiedono i lavoratori esternalizzati
SIENA.Dalla Segreteria di Coordinamento Fruendo riceviamo e pubblichiamo.
“In data 31 marzo è apparsa sul sole 24 ore, nella rubrica Insider a cura di Carlo Festa, un pezzo dal titolo ”Il nodo Fruendo nell’operazione tra Icbpi e Bassilichi” nel quale, il citato giornalista, molto ben informato, dai rumors toscani, scrive, con enfasi, che il rallentamento per la chiusura dell’operazione tra i due gruppi industriali citati , sarebbe tutta colpa di Fruendo, definito “nodo da sciogliere”. A questo punto sarebbe da chiedersi “ ma la proprietà della Fruendo, in cui la società Accenture detentrice del 40% sembrerebbe una mera presenza di comodo” non era al corrente il 21 dicembre 2013, data dell’esternalizzazione di ben 1064 persone e non “poche centinaia”, come riportato dall’articolo, che ci sarebbero potuti essere problemi in un futuro prossimo, tenuto conto delle modalità e dei tempi in cui l’operazione era stata decisa ed effettuata dal Monte dei Paschi di Siena, con l’appoggio della politica, delle istituzioni tutte, passando dal Governo italiano dalla Banca D’Italia, dalla CONSOB???.. Dimentica, forse, il ben informato giornalista che ad oggi, ben tre diverse sentenze di primo grado, hanno già dato ragione ad una parte dei circa 630 lavoratori che si sono opposti a questa ingiustizia, facendo appunto ricorso? Gli rammentiamo infatti che 2 Tribunali, quello di Roma e quello di Siena, hanno dichiarato l’illegittimità della cessione effettuata, disponendo l’immediato reintegro, senza soluzione di continuità del rapporto di Lavoro, nella Banca MPS.
Una cosa giusta nell’articolo però viene riportata e cioè che la “Fruendo è servita al Mps per esternalizzare i costi e i tanti dipendenti” senza però riportare l’altrettanto importante e decisivo dato per i lavoratori “senza garanzie occupazionali per il futuro, senza alcun senso ma solo per un mero scopo economico, utile al momento, per ottenere quei famosi 4 miliardi, poi interamente restituiti allo Stato, che in quel momento erano vitali per la banca senese. E diciamo senza alcun senso perché oggi siamo di fronte ad un nuovo bivio vitale per la Banca Monte dei Paschi di Siena, stretta tra la BCE che chiederebbe un nuovo possibile aumento di capitale di circa 3 miliardi di Euro, così come riportano i rumors di cui si è servito anche il giornalista nel servizio del sole 24ore e le circa 630 cause che le pendono sul groppone.
Ed in tutto ciò il gruppo Bassilichi/Accenture che in oltre 2 anni non è riuscito a portare commesse nuove, significative ed alternative a quella “mono cliente” del Monte, fa trasparire la propria difficoltà a portare a termine l’operazione con Icbpi a causa delle cause di Fruendo e dei problemi che si porta dietro. Ma 3 anni fa, solo 3 anni fa, tali soci non avevano firmato entusiasticamente l’accordo con la Banca Mps ritenendo che Fruendo sarebbe diventato il polo di eccellenza del back Office italiano bancario e non solo? Cosa è successo in questi 2 anni e mezzo che ha fatto pentire il socio di maggioranza (La famiglia Bassilichi) tanto da volersi disfare della maggioranza del proprio gruppo industriale, con oltre mezzo secolo di storia, e di ritenere Fruendo un fardello che non permette il decollo di questa grande operazione di fusione industriale, rischiando di mettere in mezzo ad una strada 1000 e passa dipendenti? Forse erano stati trascurati aspetti non certo secondari; la legittimità dell’operazione, i rischi ed i danni per i lavoratori, per la banca e per gli stessi partner commerciali che si stavano imbarcando in questa avventura a fari spenti?
In questi 2 anni e mezzo, le sigle sindacali, riunite in un tavolo unitario, hanno cercato di trovare in tutti i modi, anche rivedendo alcune posizioni di principio, un accordo con Fruendo per dare ai lavoratori una base di regole contrattuali di secondo livello che scavalcassero i limiti della esternalizzazione e del mancato rispetto da parte di MPS degli impegni presi un anno prima con le OO.SS, per dare maggiori certezze e garanzie ai lavoratori esternalizzati ma questo non è stato possibile. Oggi forse capiamo il perché!!!!
Ma i lavoratori hanno indicato chiaramente la strada perseguibile, per logica e per legalità; rientro di Fruendo nel gruppo MPS, rilascio di garanzie individuali legate alla occupazione ed a tale appartenenza al gruppo; e lo hanno fatto insieme ai sindacati unitari di MPS.
E’ così difficile capire e seguire la sola via percorribile?”