Biagianti: “Ennesimo caso di sfruttamento lavorativo in agricoltura in provincia di Siena, non possiamo più rimandare un confronto tra sindacati, parti datoriali e Istituzioni”

SIENA. Le indagini dei Carabinieri hanno scoperto un sistema di sfruttamento di operai agricoli nelle campagne di Siena, Prato e Firenze ed hanno portato all’arresto di un cittadino marocchino accusato di caporalato, lesioni colpose aggravate e impiego di lavoratori senza permesso di soggiorno.
“L’ennesimo caso di sfruttamento nella nostra provincia – dichiara Andrea Biagianti, Segretario Generale della Flai Cgil di Siena – dimostra ancora una volta quanto sia urgente l’istituzione della Sezione Territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità prevista dalle legge 199 del 2016. Proprio poche settimane fa, insieme alle altre sigle sindacali, abbiamo richiesto formalmente alla Prefettura di Siena e alla Direzione Provinciale INPS l’insediamento della sezione territoriale”.
“Nel nostro territorio questa cabina di regia istituzionale serve – spiega Biagianti – a definire un luogo di confronto permanente e per promuovere iniziative locali in materia di contrasto al lavoro sommerso, gestione dei flussi di manodopera stagionale e assistenza ai lavoratori stranieri. I fenomeni di sfruttamento in agricoltura spesso riguardano le aziende senza terra e il conseguente sistema degli appalti. Dobbiamo pertanto riflettere su una possibile piattaforma di filiera o un albo delle aziende che forniscono manodopera in agricoltura, uno strumento a cui possano attingere i committenti e scegliere aziende virtuose che forniscono una serie di dati a garanzia. Questo permetterebbe di affrontare i picchi e i flessi della produzione in agricoltura e la contestuale mancanza di manodopera avendo un riferimento concreto per scegliere chi opera nella legalità”.
“L’ennesimo caso di caporalato – aggiunge Mirko Borselli, Segretario Generale della Flai Cgil Toscana – dimostra altre dinamiche conosciute e su cui è necessario intervenire: condizioni lavorative che si prestano a rischi per la sicurezza e gravi infortuni; caporali che spesso reclutano lavoratori extracomunitari nei centri di accoglienza straordinaria spostando la mano d’opera verso provincie e regioni limitrofe seguendo le diverse fasi stagionali delle colture, in un contesto normativo che continua ad adottare un approccio emergenziale a fronte di un fenomeno strutturale, quello dell’immigrazione, che interessa regolarmente il nostro Paese”.
“La Flai Cgil, anche in Toscana, – conclude Borselli – è in campo con il suo sindacato di strada proprio come strumento per intercettare lavoratrici e lavoratori che hanno evidenti difficoltà a presentarsi nelle nostre sedi, praticando il principio di solidarietà e di riscatto da tutte le forme di sfruttamento”.