Una nuova scommessa sulla qualità del lavoro, dell'ambiente e del servizio
FIRENZE. La Segreteria Regionale FIT CISL Toscana, anche a seguito di quanto evidenziato e condiviso nell’incontro con i Delegati Territoriali e i Rappresentanti RSU Fit/Cisl dell’Area Contrattuale Igiene Ambiente dello scorso 11 giugno 2018 presso la UST di Siena, alla presenza dei Segretari di Presidio di Siena, Arezzo, Grosseto e Livorno, nel prendere altresì atto dei gravi sviluppi che la vicenda di SEI Toscana sta registrando in questi ultimi giorni, esprime con forza sgomento e seria preoccupazione per la piega che gli eventi stanno assumendo.
Di fronte alla gravità della situazione, con un bilancio che chiuderà in pesante passivo, con prospettive di medio periodo tutt’altro che rosee, con l’assenza, ancora oggi, di un vero piano industriale, di fronte a un’organizzazione del lavoro gestita in continua emergenza quotidiana, che deve rispondere a richieste di servizi in costante mutazione, frammentati in termini di modalità e costi, di fronte al fallimento, ad oggi, della scommessa di costruire un nuovo modello, su base industriale, capace di rispondere in modo moderno ed efficiente alle richieste di maggior attenzione ad Ambiente, Costi, Qualità, Diritti dei Lavoratori (a suo tempo sottoscritta da tutti i soggetti competenti, molti dei quali oggi, davanti alla tempesta in arrivo, negano ogni responsabilità e vagheggiano posizioni contrarie a prescindere, vantando fra l’altro di averle assunte in tempi non sospetti!), al cospetto di tutto ciò il sistema non trova di meglio che scatenare una caccia alle streghe di portata davvero preoccupante, alla ricerca di alibi e colpevoli che salvino la faccia dell’uno piuttosto che dell’altro attore. I soggetti coinvolti a vario titolo nel progetto, e quindi negli esiti nefandi che esso sta generando, non sa fare altro, se non esprimere il peggio di sé. Una guerra interna alla società fra compagine pubblica e privata, quasi che la loro coesistenza in SEI fosse frutto di chissà quale coercizione, Amministrazioni che si strappano le vesti per il mancato controllo pubblico del progetto, come se la presenza della parte privata nell’assetto societario fosse stata ottenuta con manovre clandestine e all’insaputa dei più, Sindaci che vagheggiano un poetico quanto improbabile ritorno alla gestione diretta del ciclo dei rifiuti, completamente dimentichi delle devastanti performance fallimentari di molte delle precedenti società pubbliche (a nessuno sfugge che il sistema ancora oggi sconta gravi situazioni debitorie generate dalle gestioni del passato). Potremmo continuare, ma si è capito di cosa stiamo parlando.
E chi paga le conseguenze di questo grottesco caos, che rischia di mandare alla deriva tutto il sistema, con conseguenze di gravità tale da porre fine a ogni possibile soluzione futura? Da una parte i cittadini, che subiscono aumenti indiscriminati dei costi, a fronte di servizi in costante peggioramento, dall’altra 1500 Lavoratrici e Lavoratori (fra diretti e indotto), che vedono calpestato e vanificato il loro impegno di anni, la serietà e la professionalità messe in campo, la presenza costante del loro lavoro pur nel disordine più totale, anche quando le prospettive di un domani sicuro si fanno meno visibili. NON CI STIAMO! E’ davvero il momento di dire basta a questo incomprensibile circo. Ciascuno dei soggetti coinvolti trovi finalmente il coraggio di assumersi la responsabilità degli atti svolti, degli atti omessi e di quelli attesi; si smetta di perdere tempo in diatribe isteriche e si comprenda che la soluzione sta nell’assunzione del ruolo sociale che ciascuno è chiamato a svolgere, senza più scuse o alibi di sorta. Si parla della dignità di tanti Lavoratori, si parla di un futuro più pulito, si parla del diritto dei Cittadini a servizi buoni e al giusto costo. Si parla di immaginare e costruire un sistema che rispetti ogni settore della Società civile. Tutto il resto non ci appartiene, non fa parte della nostra storia, quindi non ci interessa.
Alla Regione Toscana chiediamo la condivisione preliminare, con i soggetti territorialmente competenti e con le Organizzazioni Sindacali, delle linee guida del Nuovo Piano, da concepire nel rispetto dei principi posti a fondamento delle normative comunitarie in materia di igiene ambientale, improntate alla gestione integrata del ciclo dei rifiuti e finalizzate alla realizzazione degli obiettivi di filiera: ovvero selezione, recupero, smaltimento e valorizzazione del materiale raccolto.
All’ANCI Toscana chiediamo di invitare i propri associati ad un nuovo e più forte senso di responsabilità nei confronti del territorio e dei cittadini, perché la cosa pubblica si gestisce con il coraggio delle scelte (spesso difficili e impopolari) non con recriminazioni sterili e distruttive. Vogliamo ricordare l’obbligo di rispettare gli impegni assunti dalla committenza nell’affidamento a gara dei servizi pubblici essenziali, affinché siano ottemperati tutti gli obblighi di legge, sia da parte dell’Ente pubblico affidatario che da parte del gestore, rispettivamente in materia di coperture economiche (corrispettivo adeguato ai servizi richiesti e affidati) e di rendicontazione, nonché il rispetto delle norme contrattuali in materia di appalti, attraverso strumenti che aiutino a limitare quanto più possibile il ricorso alle esternalizzazioni, e comunque creando sempre le condizioni necessarie a garantire l’applicazione dei due CCNL di riferimento.
All’ATO Toscana Sud sollecitiamo una presenza costante, attiva, e il coraggio di tornare a esprimere il ruolo di controllo che le è proprio, in modo sempre più stringente rispetto agli impegni presi dai Comuni e dalla società Sei Toscana, attraverso anche un rilancio del progetto di sviluppo di “area vasta”, che assicuri futuro occupazionale a tutto il comparto e servizi di qualità ai cittadini.
A SEI Toscana chiediamo di aprire una nuova fase, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico permanente formato da Rappresentanti dei lavoratori e Azienda, allo scopo di analizzare gli aspetti organizzativi, i processi produttivi e anche gli investimenti, convinti che solo attraverso la partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche della società possano essere trovate le soluzioni migliori, superate eventuali criticità e realizzate le opportune economie di scala per lo sviluppo e l’occupazione, nonché per la salvaguardia del potere d’acquisto dei salari.
Infine, nel confermare la nostra più totale vicinanza alle Lavoratrici e ai Lavoratori, diretti e indiretti, che in passato come nell’attuale fase di completa confusione non hanno mai smesso di esprimere impegno, responsabilità, professionalità, passione, correttezza nello svolgimento del loro difficile e prezioso compito, lanciamo a tutti un appello a mantenerci uniti e solidali, rifiutando la logica distruttiva e lo squallido spettacolo della recriminazione infinita che troppi soggetti stanno offrendo alla nostra attenzione, scegliendo invece di credere ancora, pur in mezzo a critiche, difficoltà e contro facili e vigliacche profezie di sventura, nel futuro di SEI Toscana.
La Fit/Cisl Toscana metterà in campo ogni azione possibile per la salvaguardia della qualità e della sicurezza del lavoro, contrastando la deriva di chi predica che la distruzione del progetto di integrazione sia la risposta ai problemi di oggi e combattendo ogni azione che preveda ulteriori precarizzazioni, esternalizzazioni o abbassamento della qualità del servizio svolto e della professionalità del personale interessato.
La sfida è scommettere tutti insieme sul futuro possibile del comparto dell’igiene ambientale in Toscana, e la Fit/Cisl c’è, a fianco delle Lavoratrici e dei Lavoratori, per difendere i diritti e assicurare le tutele, il rispetto del CCNL, la salvaguardia dell’occupazione, futuro dignitoso, servizi moderni e di qualità.