SIENA. Dopo aver sbandierato ai quattro venti la fine della sua ingerenza nei confronti delle banche, di fronte alle dimissioni dell’amministratore delegato e di quelle del presidente avvenute a pochi giorni dall’approvazione del 3° aumento di capitale proposto in pochi anni, sembra proprio che la politica, con una certa spregiudicatezza, sia intervenuta nel riassetto dei vertici di Banca MPS.
La CGIL e la FISAC CGIL di Siena sono consapevoli che il Governo italiano non può ignorare le vicende del terzo polo bancario nazionale – essendone tra l’altro il maggior azionista – ed esprimono la necessità di una rapida e definitiva azione che rilanci Banca MPS – mettendo al contempo al sicuro il sistema economico nazionale – che tenga prioritariamente conto della tenuta occupazionale del gruppo che conta circa 25.000 dipendenti.
Il territorio provinciale senese, che già ha pagato a caro prezzo le crisi sistemiche del Paese, vede la presenza di circa 3.000 dipendenti e delle principali strutture di Direzione Generale della Banca. Auspichiamo quindi, anche alla luce del recentissimo incontro del nuovo Amministratore con i sindacati interni, che il management MPS consideri il confronto con le parti sociali e il rispetto delle realtà territoriali come un valore aggiunto imprescindibile.
CGIL e FISAC CGIL Siena