ROMA. In un comunicato First Cisl chiede interventi rapidi per il Monte dei Paschi.”
“Il Monte dei Paschi di Siena è una banca risanata ma resta prigioniera dell’incertezza. La Dg Comp non ha ancora sciolto la riserva sul piano strategico 2021–2025 e sul rafforzamento patrimoniale. Inoltre non è stata trovata una soluzione al problema dei rischi legali.Va sottolineato che la qualità degli attivi è tra le più elevate del settore e i costi operativi sono stati ridotti drasticamente, anzi in misura eccessiva. Il piano strategico, pesantemente condizionato dalla Dg Comp, è caratterizzato da una minore incidenza del margine di interesse sui ricavi e da un aumento delle commissioni. È prevista un’ulteriore riduzione dei costi operativi, che porterà a nuovi tagli all’occupazione e alle filiali.
È quanto si ricava dall’analisi condotta dall’Ufficio studi di First Cisl sul piano industriale 2021–2025.
Le opportunità da cogliere
Gli investimenti privati conseguenti all’attuazione del Pnrr offrono la possibilità di recuperare le quote di mercato nei crediti verso la clientela (calate dal 6,6% del 2016 al 4,88% del 2020), soprattutto verso le piccole imprese. Pertanto va nella direzione giusta il progetto della fabbrica interna dei credito al consumo.La ridotta incidenza degli Npl, in particolare le sofferenze, la migliorata copertura degli stessi e il mantenimento dei flussi di nuovi deteriorati su livelli contenuti possono ridurre fortemente l’incidenza delle svalutazioni sui crediti, riportando in positivo il conto economico, come accaduto nei conti del primo trimestre 2021.Dal 2016 al 2020 si è avuta una riduzione dell’occupazione (-16%) doppia rispetto ai dati di sistema e il costo medio per dipendente (pari a 69.000 euro) è largamente inferiore a quello dei più diretti competitor (76.000 euro per Banco Bpm, 78.000 euro Ubi e 75.000 euro Bper). Il taglio dei costi operativi ha impedito il raggiungimento degli obiettivi sui ricavi, crollati del 32%. Secondo il piano si sarebbero invece dovuti mantenere sullo stesso livello del 2016 (4,27 mld al 2021). Questo a riprova che il taglio indiscriminato dei costi attiva un circuito vizioso di riduzione dei ricavi.