La Rivoli a Rapolano Terme ha licenziato tutti i lavoratori
SIENA. Dopo anni di attesa, arriva la buona novella, dovrebbero ripartire i lavori per il completamento della Cassia bretella Monteroni-Monsindoli: bella notizia sia per la popolazione, gli utenti e il territorio, che per i lavoratori e la FILLEA CGIL.
“Ma è anche necessario ricordare alla Regione, visto che nel frattempo è subentrata alla Provincia, – sottolinea il sindacato dei lavoratori edili – che il blocco dei lavori non ha portato disagi solo agli utenti, ma ha creato danni ben più gravi a chi lavorava nell’indotto. A Rapolano Terme ad esempio lo stabilimento RIVOLI spa, che impegnava 25 lavoratori, si è ritrovato con diverse travi commissionate e non ritirate ed altre mai realizzate (al tempo si parlava di quasi un anno di lavoro)”.
“Prendendo spunto da questa vicenda – spiega la FILLEA CGIL – e probabilmente anche dalla volontà dell’azienda di non investire sul territorio senese pur in previsione di ulteriori spazi lavorativi (la Due Mari poteva esserne sicuramente uno), Rivoli ha cessato la produzione sul sito di Rapolano e attraverso un percorso che è stato anche frutto di una vertenza sindacale e legale (non ancora terminata) ha licenziato tutte le maestranze, impoverendo ulteriormente un territorio già in difficoltà”.
“Se nello stabilimento di Rapolano ci sono sempre casseforme, materiali, progetti, sudore, fatiche e speranze di lavoratori che ancora oggi sono in cerca di lavoro – conclude il sindacato – risulterebbe ulteriormente amaro, per queste persone, veder realizzare quelle opere magari dalla stessa impresa ma con maestranze diverse…”.
“E’ per questo – conclude l’organizzazione sindacale – che diventa necessario un appello alle istituzioni, e in particolare alla Regione, in merito al capitolato d’appalto: che ci si ricordi di tutti gli affidamenti al massimo ribasso che purtroppo hanno portato alla sospensione dei lavori, al successivo riaffidamento con un lievitare dei costi e ai danni subiti dai lavoratori, anche dell’indotto”.