"La FILCTEM CGIL di Siena spera che domani, 29 giugno, se ai Consiglieri venissero proposti i punti a noi annunciati ci fosse una chiara presa di posizione contraria"
CHIUSI. LIQUIGAS, se i soldi tolgono il lume della ragione. Questo viene da pensare se domani nel Consiglio di amministrazione che ci hanno preannunciato sarà avvallato quanto rappresentatoci dall’Amministratore delegato uscente, infatti in una surreale riunione con i delegati, i funzionari e i coordinatori nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ci è stata comunicata la necessità di una riorganizzazione, non per migliorare servizio e distribuzione, non per rendere più competitiva l’Azienda, ma per migliorare ulteriormente la marginalità milionaria presente.
Pur essendo certamente prerogativa aziendale prevedere come produrre reddito dal proprio investimento è sicuramente anomalo per chi scrive vedere che per farlo si propone di ridurre il valore dell’Azienda stessa, perchè se si preannunciano chiusure di sedi, riduzione del personale (vero valore dell’impresa) e minor presenza nei territori che si vorrebbe servire è evidente che dal giorno dopo si avrebbe un’azienda più povera e che quindi ha perso valore.
Quando nella discussione poi si apprende che si proporranno nuovamente esuberi, almeno 70 in tutto il territorio nazionale, quindi con possibile interessamento del sito Senese, si entra a pieno regime nel campo sindacale e chiaramente non può che esserci la più netta opposizione, non tanto e non solo per la difesa dei posti di lavoro, ma perchè abbiamo già visto nel tempo più operazioni simili, con Liquigas che ha già ricorso più volte a richieste di flessibilità estrema per poter garantire il servizio.
A ciò si aggiunge, con la sola giustificazione di risparmiare i costi di affitto della sede di Napoli, la proposta di altri 30 esuberi circa, perchè non c’è altra condizione se non un trasferimento nella migliore delle ipotesi a una distanza di circa 500 KM, situazione che oltre al disagio per le maestranze sancisce un ulteriore perdita di presenza nel Mezzogiorno.
Durante il tavolo sindacale si apprende poi che per un ulteriore risparmio (in realtà con una percentuale minima rispetto ai capitali generati) si farà invecchiare ulteriormente il parco dei mezzi pesanti: siamo certi che saranno svolti tutti i controlli del caso e tutto sarà legale, ma è evidente che mezzi a norma ma con anni e km sulle spalle saranno più soggetti a rotture ed usura e soprattutto visto la veloce evoluzione tecnologica che fortunatamente vede i nuovi mezzi sempre più sicuri sarà gia’ questo di per se un grosso danno per la sicurezza, se non investe in sicurezza e tecnologia un colosso come Liquigas ci si domanda chi lo farà…
La FILCTEM CGIL di Siena spera che domani, 29 giugno, se ai Consiglieri venissero proposti i punti a noi annunciati ci fosse una chiara presa di posizione contraria, non fosse altro perchè ad oggi non è stata aperta alcuna procedura di legge in caso di licenziamenti collettivi e perchè la paventata disdetta del contratto di affitto degli uffici di Napoli potrebbe essere letta solo come volontà di procedere senza concertare alcunché, impedendo di fatto una trattativa, e che potrebbe anche essere valutata come comportamento antisindacale.
Va da se’ che se poi si procederà con l’immobilita’ contro l’invecchiamento delle autocisterne e con la posizione di paventare nuovi esuberi, per quello che riguarda il territorio senese la FILCTEM CGIL di Siena sarà sicuramente accanto alle maestranze per mettere in piedi tutte quelle azioni tese al mantenimento dei livelli occupazionali e al lavorare in sicurezza, anche perché non vogliamo mai più assistere (come è successo nei giorni passati) alla morte di lavoratori alla guida di autocisterne Liquigas, e non importa quali dinamiche hanno prodotto il decesso e se vi sono responsabilità, questo sarà compito di altri definire, per noi è fonte di estrema sofferenza sapere che un lavoratore è uscito per andare a lavoro e non farà più ritorno a casa.
FILCTEM CGIL Siena
