Il segretario generale Fè chiarisce: "C'è la volontà di arrivare in tempi brevi ad un accordo"
SIENA. Rispetto alle notizie apparse in questi giorni sulla stampa ritengo doveroso ricostruire il percorso avviato da diversi mesi in GSK Vaccines con l’obiettivo di fare più chiarezza possibile ed evitare di creare false aspettative.
Lo scorso mese di aprile le OO.SS. Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil con le rispettive RSU hanno presentato unitariamente alla Direzione aziendale una piattaforma sindacale che aveva l’obiettivo di “creare livelli occupazionali di qualità, dimensionati in funzione delle esigenze produttive dell’azienda, così da poter rispondere adeguatamente alle sfide di competitività nel mercato dei vaccini”.
Tra i principali contenuti della piattaforma si chiedeva: l’innalzamento dello staff leasing dal 10% (accordo del 2011) al 12% e la sua applicazione in tutte le aree aziendali; la definizione di percentuali più basse a quanto cita il Contratto Nazionale e la Legge rispetto alla somministrazione a tempo determinato; la definizione dei criteri delle graduatorie per i lavoratori somministrati, utili per attingere da queste i possibili lavoratori che sarebbero via via stabilizzati in contratti GSK o Staff Leasing, dando maggiore valore all’anzianità aziendale. Le percentuali delle diverse tipologie contrattuali, sempre secondo la piattaforma unitaria, sarebbero poi dovute scendere al 5% entro 3 anni dal 1 gennaio 2019.
A seguito delle richieste sindacali, impegnative e in alcuni casi vincolate da diversi automatismi, l’azienda ha introdotto nel confronto questioni inaspettate: la presentazione pur sommaria di un piano industriale e le varianti che il Decreto Dignità ha prodotto dal mese di luglio.
Se da un lato il piano presentato, in una fase transitoria di 2 anni (2019 – 2020), rappresenta la necessità di alzare la produttività e la competitività del sito senese, per STABILIZZARE lo stesso al fine di renderlo ancor più strategico e attrattivo per investimenti futuri; dall’altro il Decreto Dignità ha irrigidito in termini di durata e non solo la possibilità di utilizzo dei contratti a termine.
Il confronto quindi ha subito una fase di rallentamento nei mesi estivi, ma grazie soprattutto ai solleciti della Femca Cisl, con gli scenari sopra descritti più delineati, nel mese di ottobre è ripreso entrando nel vivo dei vari temi.
Chi scrive ha mantenuto la posizione coerente rispetto ai temi e pur avendo assistito sorprendentemente alla presentazione in solitaria di una ulteriore piattaforma prodotta sulla materia dalla sola Filctem Cgil (ancor più impegnativa di quella unitaria), come se nei mesi scorsi niente fosse accaduto anche rispetto alla situazione prospettataci dall’Azienda, più che illudere e creare false aspettative, in questa fase sta cercando di tenere aperto un confronto che per altri sarebbe saltato da tempo.
Anzi, apprezza i passi in avanti che sono stati fatti finora: la possibilità che lo staff leasing venga aumentato per ovviare alle restrizioni che la nuova Legge imporrebbe sui somministrati a tempo determinato; la definizione del nuovo meccanismo delle graduatorie dando un valore maggiore all’anzianità aziendale come noi chiedevamo; la possibilità di avere fin dalle prossime settimane alcune conversioni di somministrati in contratti stabili GSK in alcune aree aziendali più critiche, tema questo che risponde alla nostra necessità di avere stabilizzazioni da subito. Rimane aperta la partita della percentuale della somministrazione a tempo determinato, di cui è necessaria una riduzione e su cui l’Azienda non ha mai nascosto interesse negli incontri precedenti.
Ci preme valorizzare un aspetto che in maniera strumentale è alle cronache: la tipologia contrattuale cosiddetta di Staff Leasing, che fu introdotta in GSK con l’accordo del 2011, tra l’altro con le perplessità che chi scrive all’epoca aveva più di altri, non può considerarsi una forma di lavoro precario come altri farebbero apparire. Lo staff è esattamente un contratto a tempo indeterminato che svolge la propria attività all’interno di GSK, e i lavoratori sono equiparati esattamente ai dipendenti GSK da un punto di vista normativo ed economico. Per di più, nei 7 anni in cui questa tipologia contrattuale è stata introdotta, le persone che vi sono “transitate” sono circa 600, vale a dire persone che hanno avuto contratto in Staff e successivamente, sono state trasformate in dipendenti GSK.
Siamo di fronte ad una trattativa complessa che punta al consolidamento di una importante realtà industriale del nostro territorio in cui è impensabile che magicamente scompaiano forme di contratto flessibili (per il business stesso che svolge GSK). Il compito nostro è quello di definire e monitorare le modalità e i termini in cui certe forme vengono utilizzate, correggendo le criticità che ci avevano animato nel presentare la piattaforma lo scorso aprile.
Gian Luca Fè, segretario generale di Femca Cisl,