FIRENZE. Quota 103 entro il 31 dicembre 2023. E’ questa la finestra temporale per sfruttare l’opzione di pensionamento anticipato flessibile introdotta in via sperimentale dall’ultima manovra, in attesa di una revisione complessiva del sistema pensionistico. Possono aderire a quota 103 tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, escluso il personale militare delle Forze armate (anche la Guardia di finanza), il personale delle Forze di polizia a ordinamento civile (compreso il Corpo di polizia penitenziaria), il personale operativo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. A delineare i contorni di Quota 103 è Epaca Toscana, Ente di Patrocinio e Assistenza per i Cittadini e l’Agricoltura i Coldiretti. La domanda possono essere presentate tramite gli sportelli Epaca presenti su tutto il territorio regionale.
Per accedere alla misura è necessario aver compiuto 62 anni ed avere una anzianità contributiva di almeno 41 anni: requisiti che andranno perfezionati entro il 31 dicembre 2023. Una volta perfezionato il doppio requisito – spiega Epaca Toscana – si aprirà la finestra trimestrale o semestrale (così come già accaduto per quota 100 e quota 102), a seconda che il lavoratore appartenga al settore pubblico o privato. Si ricorda, infatti, che per tale motivo le pensioni quota 103 non potranno avere decorrenza anteriore ad aprile 2023 per il settore privato e agosto 2023 per i dipendenti del settore pubblico. Il personale del comparto scuola dovrà, per accedervi, rassegnare le dimissioni telematicamente entro il prossimo 28 febbraio 2023 per avere garantita l’uscita con il primo settembre. In analogia con le precedenti quote, dopo la decorrenza pensione sarà precluso anche svolgere attività lavorativa fino ai 67 anni, con unica deroga rappresentata da una soglia di cumulabilità di 5.000 euro per lavoro autonomo occasionale.
È molto importante – conclude Epaca Toscana – ricordare che in caso di superamento del limite di reddito per il lavoro autonomo occasionale, o in presenza di qualunque reddito da lavoro subordinato, il pensionato dovrà restituire integralmente l’importo totale della pensione percepita in quell’anno.
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