Anche quest’anno, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne", verranno distribuite ai forni 30.000 buste del pane.
SIENA. Come ormai di consueto da diversi anni in occasione del 25 Novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, anche quest’anno il Coordinamento Donne CGIL Siena e quello provinciale del Sindacato Pensionati SPI CGIL Siena distribuiranno nei forni della provincia delle buste per il pane con il messaggio “La violenza sulle donne non può essere pane quotidiano”.
Il disegno che accompagna la frase è realizzato dagli studenti del Liceo Artistico ‘Duccio di Buoninsegna’ e sulla busta si trovano impressi i recapiti telefonici dei quattro centri antiviolenza operanti sul territorio provinciale.
“Crediamo che un fenomeno così diffuso e così incardinato nella mentalità di una parte della popolazione maschile – spiegano le donne della CGIL – possa essere combattuto solo a partire dall’affermazione e dalla diffusione di una cultura alternativa. Servono azioni concrete, che possiamo rivendicare nei confronti di politica ed amministrazioni locali, e c’è bisogno di strumenti giuridici adeguati e di un’appropriata formazione degli operatori giudiziari, affinché si smetta di sottovalutare il problema e si dia la giusta protezione a chi subisce violenza: E’ necessario implementare i finanziamenti ai centri antiviolenza che svolgono un lavoro essenziale, ma che troppo spesso a stento riescono a mantenersi se non con un enorme sforzo dei volontari. Occorrono progetti e finanziamenti nella prevenzione che coinvolgano anche i più giovani ed è per questo che come donne della CGIL ogni anno affianchiamo a questa iniziativa delle buste del pane un lavoro di sensibilizzazione rivolto agli studenti delle scuole superiori della provincia”.
“Siamo convinte che questo 25 novembre chi comprerà il pane in uno dei forni che ha aderito alla campagna – proseguono le donne e pensionate della CGIL – porterà a casa un messaggio importante, ovvero che la spirale della violenza può essere interrotta e che chi decide di farlo può trovare sostegno ed aiuto. Ogni donna che non trova il coraggio e che sente di non avere scampo né alternativa è una donna in pericolo e noi non siamo più disponibili alla conta che ogni anno vede aumentare il numero vergognoso di donne vittime di violenza”.
“La condizione di svantaggio in cui si trovano le donne segue tutto il corso della loro vita, – aggiungono le sindacaliste – dalle difficoltà di un mercato del lavoro che le esclude o le rilega nei ruoli più precari e meno retribuiti, al lavoro di cura domestico e familiare troppo spesso assegnato loro in maniera univoca ed esclusiva, fino ad arrivare alla pensione che risente di tutto il passato lavorativo precario, saltuario e interrotto da maternità e, appunto, lavoro di cura. Questa condizione è intrinsecamente connessa al fenomeno della violenza, perché si è davvero in grado di sottrarsi ad essa solo se si è concretamente libere di farlo. Non è un caso che fra le violenze di genere ci sia anche la violenza economica”.
“Come donne del sindacato il 25 novembre alziamo la voce ed accendiamo le luci sulla violenza di genere che è una delle grandi vergogne del nostro tempo, – concludono CGIL e SPI – ma ogni giorno svolgiamo il nostro ruolo attraverso contrattazione e rappresentanza affinché le donne trovino libertà, emancipazione e giustizia. Ringraziamo tutti i forni aderenti all’iniziativa per la sensibilità che hanno dimostrato”.