Crisi economica in provincia di Siena: la CGIL lancia un nuovo allarme
SIENA. Anche in provincia di Siena la crisi persistente continua a fare vittime tra i lavoratori che via via stanno terminando gli ammortizzatori sociali a disposizione senza prospettive di nuovi impieghi all’orizzonte, riducendo ulteriormente le aspettative di un futuro anche per i giovani.
La tanto pubblicizzata riforma del mercato del lavoro e la legge di stabilità 2015, che hanno messo in campo agevolazioni contributive e normative per le aziende, non hanno dato i risultati annunciati, ma solo cambiato la tipologia contrattuale con la quale si assumono i lavoratori, gli stessi degli anni precedenti e forse anche qualcuno meno, visto il continuo incremento del dato sulla disoccupazione. E certamente non si può pensare di far fronte a questa continua emorragia di posti di lavoro con spot una tantum o addirittura illusori.
Anche i buoni lavoro – i cosiddetti ‘voucher’ – sono uno strumento occasionale, come del resto recita la normativa che li istituisce, anche perché, proprio per la loro natura, non garantiscono certo una prospettiva e una garanzia, e quindi bisogna prestare attenzione a non infondere nelle persone aspettative che poi non potranno essere rispettate.
Inoltre è opportuno ricordare che il buono lavoro del valore netto di 7,50 euro non dà diritto ad alcuna tutela in caso di malattia, né agli assegni al nucleo familiare. Per quanto riguarda la posizione contributiva si apriranno posizioni nella gestione separata Inps; quindi per chi percepisce ammortizzatori sociali vuol dire la perdita della contribuzione figurativa dell’ammortizzatore in essere per quelle giornate lavorate con voucher, cosa da tenere ben presente ai fini pensionistici, specialmente per chi è prossimo dalla pensione.
Ribadiamo, come stiamo sostenendo da anni, che non c’è bisogno di interventi una tantum, ma di politiche economiche e di sviluppo tali da permettere una vera ripresa del Paese.
CGIL Siena