Richiesta l'abolizione della libera scelta per i non autosufficienti
SIENA. La delibera della regione Toscana n.995 del 11/10/2016, entrata in vigore il 01/01/2017, equipara le strutture private per la non autosufficienza alle strutture pubbliche nell’erogazione finanziaria. Attraverso un buono di acquisto o voucher rilasciato dall’UVM (ASL), cioè, il cittadino (anziano non autosufficiente o suo tutor) decide a quale struttura rivolgersi per ricevere le cure: questa è quella che è stata definita riforma della libera scelta.
Noi, Cobas Enti Locali Sanità, abbiamo forti perplessità verso la riforma della libera scelta per ovvi motivi:
1) I soldi pubblici (tasse) vanno anche, ancora una volta, ai privati e di conseguenza si potrebbe incorrere nello smantellando del bene comune, un bene comune per la collettività, soprattutto verso quei cittadini meno abbienti.
2) Lo sfruttamento dei lavoratori con turnazioni massacranti e salari bassi con personale della sanità privata o personale della cooperativa. I privati, oltre al profitto che deriva loro dai contributi pubblici, avranno in tal modo un ulteriore profitto sul personale; spesso, infatti, i salari risultano nettamente più bassi rispetto a quelli delle strutture pubbliche che assumono il personale sanitario con un contratto di comparto degli enti locali o con un contratto di comparto sanità pubblico.
3) Le aziende pubbliche per la non autosufficienza che rispetto al privato hanno meno risorse economiche (profit e non profit) risultano pertanto svantaggiate in una competizione di cura.
Pertanto ribadiamo il nostro NO alla privatizzazione dei soldi pubblici e il nostro NO alla mercatizzazione della salute.
In questi giorni si è appreso che a Siena l’Amministrazione comunale ha deciso di applicare la delibera regionale n.995, autorizzando la trasformazione della struttura “Il Pavone” in RSA con il 40% destinato ai privati, sfavorendo di conseguenza un’azienda pubblica, che non ha né l’interesse né il principio di fare profitto sulla salute degli anziani, ma quello di offrire un servizio di cura alla collettività.
Come Cobas poniamo due interrogativi:
1) Chi ha varato la delibera sulla libera scelta non ha previsto che le Aziende Pubbliche possano avere delle grosse difficoltà nel continuare a fornire tali servizi con mancanza di finanziamenti?
2) Erano consapevoli che i soldi pubblici sarebbero finiti nelle mani di chi fa profitto sulla salute?
Una settimana fa i cittadini toscani hanno scelto attraverso le elezioni che il Pd continui ad essere il primo partito e che quindi governerà questa regione. E’ arrivato il momento che il Pd cambi le proprie politiche regionali e nazionali; noi Cobas ci auguriamo pertanto, vista anche la dichiarazione di ferma opposizione in Consiglio Comunale, che il Pd manifesti la volontà di fare marcia indietro, di fare una politica di sinistra, di non di regalare i soldi pubblici ai privati e di attivare una vera cura verso i cittadini senza profitto, quindi di abolire la cosiddetta libera scelta.
COBAS PUBBLICO IMPIEGO – SANITA’ RESPONSABILE Città di Siena COSTANTINO BORGOGNI