SIENA. «La situazione venutasi a creare con il mancato sblocco delle assunzioni e l’interruzione della trattativa regionale, insieme alla criticità del periodo pandemico, sta generando un vero e proprio caos sulla sanità toscana e lo scoramento di tutti i professionisti». Così in una nota la segreteria Cisl FP Siena.
«Gli “eroi” sono diventati, nel giro di pochi mesi, un numero, quando non addirittura bersagli di attacchi fisici e sui social network e questo come Cisl non possiamo permetterlo. La scelta della Regione Toscana è stata di percorrere una strada sbagliata, senza la condivisione con le organizzazioni sindacali che invece erano in attesa di un contatto per proseguire il tavolo regionale. Gli operatori positivi che sono stati messi in quarantena, hanno accentuato il buco di personale già presente nelle aziende sanitarie costringendole a riorganizzare le proprie strutture in funzione delle carenze ormai croniche presenti. Si continuano a saltare i riposi ed a fare straordinari senza un limite, limite che invece, guarda caso, la regione ha imposto alle aziende sanitarie sulle assunzioni mettendo un tetto alla data del 31 dicembre 2019 quando il personale era in numero molto ridotto rispetto al 2017, ad oggi ed anche rispetto al 2020, come a dire che si deve fare sempre di più ma essendo sempre in meno. Verrebbe da supporre che le dichiarazioni del presidente Giani, sulla richiesta al governo in merito alle risorse covid non erogate, siano un alibi per non affrontare il problema e magari dirottarlo, poi, sullo stato di agitazione e su una mobilitazione da parte sindacale.
Invece la Regione molto potrebbe fare, ad esempio ascoltando i territori, come il caso dell’Emergenza Sanitaria a Siena, ed in particolare alla Centrale Operativa 112, che riguarda i dipendenti ASL che lavorano nel S.E.T. di Siena. La realtà senese attende ancora risposte (quando appunto in Regione Toscana siamo passati al N.U.E.112) da una direzione barricata nella roccaforte aretina che risica risposte piene di tecnicismi senza mai dimostrare la volontà di prendersi carico delle criticità strutturali della Centrale Operativa Siena Grosseto, posta con sede a Ruffolo all’interno della Caserma dei Vigili del Fuoco. Ecco che, oltre all’attesa della riorganizzazione dei Punti di Emergenza Territoriale, si sommano le difficoltà logistiche.
Non vorremmo arrivare ad un deterioramento dell’emergenza senese, eccellenza in passato ed oggi ai minimi storici per condizioni di lavoro poco tutelanti perché ogni giorno costretto a reinventarsi per dare la migliore risposta al cittadino. Spazi minimi, ambienti interni poco confortevoli, con carenza di servizi igienici, spazi per le riunioni, un’area cablata dove poter gestire eventi a massiccio afflusso (Palio), emergenze stagionali (maltempo) o maxi – emergenze per la gestione di due provincie grandi e complesse, comprensive per caratteristiche geografiche di numerose zone balneari e zone disagiate come la montagna, servite prevalentemente dall’elisoccorso con base a Grosseto. È questo quello che vogliamo per Siena e per i senesi? Con il PNRR all’orizzonte e le recenti delibere regionali che invocano la riorganizzazione del sistema di emergenza, non possiamo perdere l’occasione di investire risorse per dare una sede degna ad un servizio essenziale che anche nel periodo pandemico si è distinto per professionalità ed etica del lavoro al fianco del volontariato. Ciò non toglie il merito che fino ad oggi dobbiamo riconoscere ai Vigili del Fuoco – conclude il sindacato nella nota – che continuano ad ospitare i professionisti con l’obiettivo nobile di un’integrazione anche con altri corpi ministeriali e forze dell’ordine».