I sndacati dell'Università spiegano la presa di posizione sull'integrativo dello straordinario
SIENA. Da CISAL, CISL, UIL, UGL, USB P.I. riceviamo e pubblichiamo.
“Ieri (22 marzo) si è svolta una seduta di contrattazione, il seguente comunicato spiega perché le scriventi OO.SS. non hanno firmato il contratto integrativo sullo straordinario.
Tre anni fa al tavolo della contrattazione si è decisa la diminuzione del fondo per lo straordinario, da 261.000 euro a 130.000 euro. Dimostrammo come parte sindacale che le risorse non erano utilizzate e si potevano
spostare sul fondo del salario accessorio, rendendole disponibili per tutto il personale. Oggi per una serie di limitazioni normative non si può effettuare questa operazione in modo permanente, ma le risorse per lo
straordinario sono sempre troppe, si tenga presente che i residui vanno in via variabile sul fondo del salario accessorio, quindi solo per l’anno successivo, e sono disponibili per tutti.
Il contratto era costruito intorno al concetto di budget proposto dal Direttore Generale. Ogni struttura ha un numero di ore attribuito in base alle unità di personale assegnate, oltre ad una specifica disciplina per gli autisti e la Direzione Generale. La Direzione Generale ha un numero di ore maggiore, 933, però ne ha sempre usate di più.
Infatti, per due anni nel contratto era prevista una dichiarazione congiunta: “Le Parti si danno reciprocamente atto che laddove dal monitoraggio risultino ore non utilizzate dalle Strutture, l’ammontare corrispondente rientra nella disponibilità del Direttore Generale per le finalità di cui all’art. 2, comma 4, lett. B).” La Direzione Generale può usare ore di altre strutture se non utilizzate, e lo ha fatto. Facciamo l’esempio del 2016: monte ore DG 933, ore liquidate dal DG con attribuzione diretta 1799.
A fronte di questi dati abbiamo preteso la eliminazione della dichiarazione congiunta, era palese infatti che la Direzione Generale usasse in modo “discrezionale” questa possibilità, raccogliendo tutte le ore non usate dal budget delle strutture, viene da chiedersi per retribuire solo ore di straordinario?
A fronte della proposta di parte sindacale l’Amministrazione porta il 16 marzo in seduta una proposta che accetta l’eliminazione della dichiarazione, ma aumenta le ore della Direzione Generale a 1710 ore, si, 1710! Il 16 marzo abbiamo rifiutato categoricamente una proposta del genere dicendo: fate un atto unilaterale previsto per legge e assumetevi la responsabilità di questa presa in giro. Siamo stati convocati il 22 marzo, ieri, con la stessa proposta del 16. Noi abbiamo rifiutato di firmare e non solo per una questione di ore come capirete.
Ricordiamo che le risorse di cui stiamo parlando servono a retribuire ore di straordinario.
Il Direttore Generale durante la discussione in seduta oltre a dire che non accetta di dover sottostare ai sindacati, cosa peraltro falsa perché può fare un atto unilaterale, ci ha spiegato che il suo monte ore serve a
riconoscere un incentivo, un premio, a chi si è impegnato. Questi concetti sono stati espressi in seduta ieri, sono di una gravità inaudita, superano quanto previsto dalla legge n. 66/2003. Sono una violazione normativa che il Rettore non ha sentito il dovere di censurare.
Le risorse sono per ore di straordinario non sono un incentivo, né un premio!
Siamo stati accusati dal Direttore Generale di essere contro i colleghi, di danneggiarli. Quali? Quelli che si impegnano a detta del DG oppure tutti gli altri? Non vogliamo accettare la bassezza di creare lotte fra di noi,
crediamo che la responsabilità politica sia nelle mani di una sola persona che se ne deve assumere la responsabilità. Il punto è che non stiamo parlando più di straordinario, ma di risorse usate in modo completamente discrezionale.
Arriviamo poi al Rettore, che ci ha accusato di allungare la questione e che lui voleva solo venire per firmare, ma la discussione va avanti da mesi. Allora, forse dovrebbe stare più attento alla sedute, parteciparvi con continuità e mettere giù il telefonino.
Abbiamo discusso di questa questione il 7 febbraio, seduta in cui la parte sindacale chiese di togliere la dichiarazione congiunta, ma siccome non c’era il DG il Rettore non assunse alcuna decisione… Poi il 16 marzo viene mandata prima la versione del contratto senza dichiarazione congiunta, ma in seduta viene presentata una versione differente, quella che porta le ore a 1710 sempre senza dichiarazione congiunta. Infine, il 22 marzo ci viene ripresentata la versione con le ore a 1710.
Allora, i mesi passano perché l’Amministrazione non convoca riunioni, si vedano le date di cui sopra, ed è palese che l’Amministrazione rimandando la chiusura dei contratti garantisce la gestionale discrezionale delle cose. Alcuni sono rassicurati sul riconoscimento delle ore che gli spettano, ricordate il premio, l’incentivo, e ai più si dice la colpa è dei sindacati non firmano.
Così non va, non va proprio. Le relazioni sindacali sono una cosa seria, il Rettore sta palesemente cercando di affossarle. Dichiara di sentirsi offeso, si arrabbia, perché non ha contenuti con cui rispondere alle nostre richieste. Ci vogliono risorse vere nei contratti, ci vuole una gestione non discrezionale, non quello a cui ci hanno abituato in questi tre anni”.