Tempi record per l'accordo che interessa circa 3300 lavoratori del senese
SIENA. Dopo tutta una serie di incontri informali, tentativi di avvicinamento e repentini dietrofront, inaspettatamente nella notte di giovedì 15 ottobre è stata raggiunta l’intesa per il rinnovo del Contratto Nazionale del settore chimico e chimico-farmaceutico.
Un’intesa che conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, quanto da tempo come Sindacato sosteniamo: se c’è la volontà, senza pregiudiziali di nessun tipo, sia da parte datoriale che governativa per quanto di sua competenza, di ascoltare e tener conto delle posizioni di chi rappresenta i lavoratori, un accordo equilibrato si può sempre raggiungere.
Il grande merito dei rappresentanti dei lavoratori e delle associazioni datoriali delle aziende chimiche è stato quello di aver disinnescato il rischio di una conflittualità di cui nessuno avrebbe tratto giovamento.
Un settore, per quanto riguarda la provincia di Siena, che fra diretti e indiretti, occupa circa 3.300 persone (oltre 170.000 sul piano nazionale).
Le iniziali posizioni di chiusura delle controparti aderenti a Confindustria sono state pian piano portate ad un livello di maggior ragionevolezza, consentendo di chiudere la trattativa (due mesi e mezzo prima della scadenza del contratto in vigore) con il riconoscimento di un adeguamento salariale di circa 90 euro mensili nel prossimo triennio di vigenza, a cui aggiungere miglioramenti economici sul fronte della previdenza integrativa e lavoro notturno. Un impianto contrattuale che mira a rafforzare le relazioni sindacali puntando molto, anche in termini formativi, sui rappresentanti dei lavoratori presenti in azienda. Un approccio collaborativo e ci auguriamo di reciproco rispetto che, chissà, nel tempo potrebbe portare ad un modello di relazioni oggi presente solo in alcune Nazioni del centro e nord Europa.
Un accordo, quello dei chimici, che inevitabilmente servirà a stemperare le frizioni nate nelle ultime settimane fra CGIL-CISL-UIL e Confindustria, andando a salvaguardare il grande valore che ricopre il Contratto Nazionale, strumento di tutela che non può essere surrogato da altre discutibili soluzioni.
Marco Goracci, segretario generale FILCTEM CGIL Siena