Il sindacato: “Serve una scelta definitiva non più rinviabile”
SIENA. “Le vicende di Floramiata, ancora lontane da una definizione, restano per noi fonte di notevoli preoccupazioni” – spiegano CGIL Siena e zona Amiata, FLAI CGIL e RSA.
“Recentemente abbiamo richiesto insieme a CISL e UIL – proseguono i sindacati – un ulteriore incontro ai Comuni Amiatini che si è svolto la scorsa settimana presso la sede dell’Unione dei Comuni Amiata Valdorcia, ma i risultati ci hanno lasciato quantomeno perplessi. Il territorio sembra accontentarsi del fatto che possano riaprirsi spiragli per un’eventuale concessione dell’affitto dei locali e dei terreni da parte della Floramiata SPA alla Floramiata Servizi, contando sull’incerta capacità di quest’ultima di poter beneficiare delle entrate derivanti dai ‘certificati bianchi’ e quindi assolvere l’onere finanziario conseguente”.
“Noi continuiamo a pensare invece – aggiungono CGIL Siena e zona Amiata, FLAI CGIL e RSA – che il tema dell’affitto dei locali e dei terreni, certamente importante, non possa essere considerato il punto centrale della vicenda, come del resto non lo è stato da mesi a questa parte. Avevamo a proposito chiesto l’incontro affinché tutte le parti in causa fossero presenti proprio per tentare di fare ampia luce sulla condizione attuale della vicenda a poche settimane dall’appuntamento in Tribunale in merito all’istanza di fallimento presentata verso Floramiata Servizi: le istituzioni ci hanno incontrati da soli e quell’elemento di chiarezza che ne poteva scaturire non c’è stato”.
“Ecco allora che vogliamo ribadire alcune nostre considerazioni” – sottolineano le organizzazioni sindacali – “Il tema dell’affitto, come altri, non può che essere subordinato alla predisposizione di un vero piano industriale che oggi ancora manca anche a seguito di una serie di iniziative che erano state millantate ma che ad oggi sembrano miseramente finite nel dimenticatoio. Il piano ha bisogno di tenere unite la parte produttiva con la parte dello sfruttamento del calore, il vero valore aggiunto dell’azienda, ed oltre a dover essere costruito sull’agibilità degli impianti necessita di notevoli investimenti strutturali e di una forte ricapitalizzazione per favorire uno sviluppo produttivo adeguato. Il piano industriale ha poi bisogno di figure manageriali che dimostrino capacità organizzative, relazionali e tecniche”.
“Non ci nascondiamo – concludono CGIL Siena e zona Amiata, FLAI CGIL e RSA – che l’evoluzione della vertenza Floramiata potrebbe avere risvolti anche immediatamente drammatici vista l’assenza di ammortizzatori sociali e per questo non possiamo non sottolineare che l’occupazione insieme alla certezza di un futuro che latita da troppo tempo sono gli elementi che devono guidare una scelta definitiva non più rinviabile. Chi si appella ad elementi aleatori e non supportati da quelle condizioni che sole possono fare la differenza in positivo si sta assumendo una responsabilità che non vogliamo condividere”.