"Quest'atto un'ennesima ''provocazione'' per la città e ci dispiace non sentire le voci scandalizzate ed indignate dei tanti che dovrebbero rappresentare queste istanze"
SIENA. È veramente inaudito assistere ad un tentativo di esproprio di un patrimonio secolare ed artistico costruito nel tempo dalla storia del territorio, attraverso Banca MPS, senza che ci sia un’adeguata e contraria presa di posizione a tutti i livelli.
Qui non si tratta di difendere esclusivamente la Banca in senso stretto, ma tutto ciò che ne rappresenta l’humus e che ha fatto, nei secoli, di questa azienda un unicum in cui tutta la comunità senese e regionale si riconosce.
Sarebbe oltre modo grave scoprire, a cose fatte, che la BCE avesse imposto al Monte dei Paschi di alienare un patrimonio artistico di così altissimo valore non solo da un punto di vista meramente economico ma anche strettamente culturale, affettivo e simbolico che potrebbe andare disperso nel mondo attraverso asta.
Reputiamo pertanto quest’atto un’ennesima ”provocazione” per la città e ci dispiace non sentire le voci scandalizzate ed indignate dei tanti che dovrebbero rappresentare queste istanze.
Se a tutto ciò paragoniamo l’iniziativa di pochi giorni fa che ha visto la massima autorità dello Stato visitare Siena ed inaugurare la mostra di Ambrogio Lorenzetti, ci sentiamo oltremodo oltraggiati e sbeffeggiati tanto da chiedere al Governo se veramente si possa scambiare la finanza con la storia, la cultura ed il patrimonio artistico; elementi questi che vorremmo fortemente e seriamente si tramutassero nel rafforzamento di uno dei volani della ripresa per la nostra comunità.
Ecco perché non ci interessa assolutamente sentir parlare di vincoli e tutele, più o meno verificabili nel tempo, ma ci interessa invece sollecitare un dibattito privo di strumentalizzazioni, e competente, a tutela di un patrimonio non solo appunto di campanile ma del Paese intero, patrimonio costruito e preservato grazie all’impegno ed alla sensibilità di chi ci ha preceduto.
Si ritiene pertanto necessario richiamare ognuno per il proprio ruolo ad assumersi le responsabilità del caso, affinché si eviti anche questo scempio a scapito dell’Italia, che ultimamente ci sembra aver pagato un prezzo altissimo in termini di immagine e non solo, a vantaggio di altri soggetti che evidentemente intenderebbero speculare sui nostri ”gioielli” come del resto già avvenuto nel passato.
CGIL, CISL e UIL Siena