FIRENZE. Le Organizzazioni Sindacali di categoria, Filcams, Fisascat e Uiltucs Regionali ribadiscono la contrarietà alle aperture dei negozi per le prossime festività civili di 25 aprile (Liberazione) e Primo Maggio (Festa dei lavoratori) e chiedono il rispetto del significato e del valore sociale di queste festività. Le liberalizzazioni degli orari e delle aperture domenicali e festive attuate dal decreto “Salva Italia”, si sono rivelate negative, non hanno portato nessun aumento dell’occupazione, nessun aumento dei consumi, ma hanno peggiorato le condizioni di lavoro, aumentato la precarietà e l’assenza di ogni regola minima di concertazione sulla programmazione delle aperture e degli orari di lavoro.
Filcams, Fisascat e Uiltucs Toscana, avendo sostenuto la raccolta di firme per la proposta di Legge di iniziativa popolare, riconfermano la necessità di modificare la Legge sulle liberalizzazioni e chiedono che venga discussa in Aula la proposta di riforma, che invece è ancora ferma in Commissione Parlamentare.
La nuova Legge deve rimettere la materia delle aperture domenicali e festive e delle aperture commerciali alle competenze Regionali e Comunali, attraverso il confronto fra le parti Sociali, demandando ai territori, previa concertazione, la loro definizione, per un modello sostenibile del commercio, per città più vivibili, all’insegna della cultura e non del solo consumo, per una maggiore contrattazione in difesa dei più deboli, per la difesa dei valori civili e religiosi che queste festività rappresentano. Per questo i tre sindacati PROCLAMANO L’ASTENSIONE DAL LAVORO E LO SCIOPERO PER L’INTERA GIORNATA PER LE PROSSIME FESTIVITA’ DI 25 APRILE E PRIMO MAGGIO. “Il ponte del 25 aprile, che cade di lunedì, non è un ponte qualsiasi”, chiudono Filcams, Fisascat e Uiltucs Toscana.