SIENA. Da Costantino Borgogni dell’Esecutivo Provinciale Cobas Siena – Pubblico Impiego Sanità riceviamo e pubblichiamo.
“Esprimo perplessità in merito all’ordinanza della Giunta della Regione Toscana N.62, relativa all’interno delle RSA alle prestazioni infermieristiche in caso di carenza di personale all’interno delle RSA.
L’ordinanza prevede che le AUSL competenti per territorio debbano garantire la copertura delle prestazioni infermieristiche se presenti carenze riscontrate; la convenzione dovrà avere una durata massima di 50 giorni, con possibilità di rinnovo al perdurare della carenza infermieristica, l’integrazione e il supporto di operatori e dipendenti delle AUSL PUO’ ESSERE REALIZZATA con riferimento all’istituto dell’assegnazione temporanea di personale ex art.23 bis comma 7 del Dgsl 165/2001 ed il trattamento economico continua ad essere corrisposto dalla Asl.
Come referente dell’associazione ritengo che questa ordinanza diramata sia solo una cura palliativa, nel senso che si rimanda la problematica di qualche mese per poi ritornare allo stato attuale; non va altresì sottovalutato il fatto che i soldi pubblici (derivanti dalle tasse che paghiamo) per il trattamento economico del personale continua ad essere alla voce spesa delle ASL, favorendo ancora una volta i privati nella loro continuità di profitto.
Nelle RSA PUBBLICHE non si risolve questa tematica di carenze del personale infermieristico con un prestito di operatori sanitari a tempo determinato dal concorso Estar, ma ormai sono molti anni che non vengono indetti concorsi pubblici tanto che tra i vari pensionamenti o mobilità, le Rsa pubbliche hanno visto sostituito in misura sempre maggiore il loro personale da operatori sanitari delle cooperative o dall’agenzia interinali.
In seguito all’evento Covid-19 purtroppo abbiamo assistito all’esodo sia degli infermieri che degli OSS verso le strutture pubbliche e private, ma la cosa sorprendente è che l’esodo degli operatori sanitari con contratto delle coop, a causa di un miglior trattamento economico, hanno preferito stipulare un contratto di sanità privata. Per maggior chiarezza, basti pensare che l’infermiere delle coop, è inquadrato dal CCNL con la qualifica di infermiere generico e che lo stipendio base è di 1511,00 € (settembre 2019), una miseria.
E’ da far ricordare sia al presidente che alla Giunta Regionale Toscana il regolamento del 09/01/2018 nelle Rsa pubbliche o private, per la maggior parte gestite dalle cooperative; hanno equiparato la qualifica dell’operatore socio sanitario a quella dell’operatore di base, di conseguenza i vertici delle cooperative hanno optato per un risparmio sulla gestione del personale non assumendo i lavoratori, “con tanto di attestato di operatore socio sanitario”, in Cat.C2 quanto piuttosto in quella inferiore in C1 ed è anche per questo che si è verificato l’esodo degli OSS, che hanno preferito passare dal contratto delle cooperative a quello di un contratto privato in relazione ad un miglioramento economico.
Pertanto con la presente chiedo:
1) Ripristino nelle RSA pubbliche dei concorsi sia per gli infermieri che per gli OSS.
2) Abolizione delle cooperative e re-internalizzazione del servizio pubblico nelle RSA pubbliche.
3) Che i soldi pubblici (vedi la riforma della libera scelta, vedi il rinnovo dei contratti degli operatori sanitari della sanità privata dove il 50% dei costi coperto dalla Regione), non vadano più nelle mani dei privati creando dei profitti sulla salute”.